Vita di città
Ponte di Lama Balice, dopo il crollo di Cuneo cresce la preoccupazione
La Città Metropolitana intanto ha fatto partire la gara per affidare l'incarico a un tecnico
Bitonto - venerdì 21 aprile 2017
10.18
Il tempo passa e la paura cresce. Soprattutto dopo il crollo del ponte a Cuneo, l'ennesimo negli ultimi mesi in Italia. Gli abitanti e i titolari di esercizi commerciali, ma anche gli automobilisti che ogni giorno attraversano il cavalcavia di Lama Balice, sulla Strada Provinciale 231, sono stanchi di aspettare. La struttrura dallo scorso novembre non può essere attraversata dai mezzi pesanti più di 3,5 tonnellate. Ufficialmente perché in seguito ad un sopralluogo dei vigili del fuoco è stato riscontrato che il ponte "presenta una ossidazione ai ferri d'armatura". Con una serie di ordinanze il traffico è stato deviato su un percorso alternativo e per un periodo reso a senso unico sulla cosiddetta poligonale. Da allora l'unica mossa concreta è stata, come annunciato poco più di un mese fa dal consigliere delegato della Città Metropolitana Michelangelo Cavone, la gara per affidare a un tecnico "la valutazione per l'esecuzione delle verifiche statiche di idoneità strutturale del ponte". La cifra totale a disposizione è di 142mila euro. Sui tempi, però ci sono punti interrogativi.
"Qui non abbiamo visto nessuno - attacca Vito Perrino, gestore di un distributore di carburante a pochi metri dal ponte - e la situazione non è più tollerabile. Ribadisco che se c'è pericolo andrebbe chiuso. In caso contrario devono sbrigarsi, perché qui stiamo subendo anche grossi danni economici".
Cavone, intervistato a metà marzo da BitontoViva, rassicurò comunque i cittadini: "Da quello che ci hanno detto i tecnici già intervenuti sul posto non ci sono rischi". Ma certo, a vedere le immagini di quanto accaduto pochi giorni fa a Cuneo, nessuno dorme più sonni tranquilli.
"Qui non abbiamo visto nessuno - attacca Vito Perrino, gestore di un distributore di carburante a pochi metri dal ponte - e la situazione non è più tollerabile. Ribadisco che se c'è pericolo andrebbe chiuso. In caso contrario devono sbrigarsi, perché qui stiamo subendo anche grossi danni economici".
Cavone, intervistato a metà marzo da BitontoViva, rassicurò comunque i cittadini: "Da quello che ci hanno detto i tecnici già intervenuti sul posto non ci sono rischi". Ma certo, a vedere le immagini di quanto accaduto pochi giorni fa a Cuneo, nessuno dorme più sonni tranquilli.