Antonella Cariello, attivista di ESD Global
Antonella Cariello, attivista di ESD Global
Attualità

L’attivista Antonella Cariello ospite nel podcast di SinaPsyche

Diritti civili, omosessualità e femminismo i temi trattati

Tanto si è fatto, ma tanto altro ancora è da fare nel campo dei diritti civili in tutto il mondo. Gli stessi dovrebbero essere riconosciuti ai cittadini di uno Stato in quanto tali. Parliamo di diritti indispensabili, fondamentali, imprescindibili per la vita di ogni essere umano. Il diritto alla vita, alla libertà di espressione, alla cittadinanza, a cercare asilo in altri paesi, il diritto a formare una famiglia – qualunque sia la natura della stessa. Secondo Human Right Watch, soltanto nel 2020, tra i paesi in blacklist c'erano Cina, Stati Uniti, Bangladesh, Turchia, Libia, Brasile, Iran, Indonesia, Egitto, Arabia Saudita e ce ne sono ancora altri.

Il dibattito è ancora aperto e numerose organizzazioni internazionali lavorano costantemente per dare gli strumenti giusti alle popolazioni del mondo. Tra queste anche ESD Global, organizzazione americana, per la quale lavora Antonella Cariello, giovane attivista bitontina, che è stata ospite qualche giorno fa di un podcast pubblicato su Spotify sul canale di SinaPsyche. Antonella si definisce una femminista intersezionale «quando si ha a che fare con le discriminazioni si tende ad affrontarle a scompartimenti: essere donna, essere di colore, appartenere ad una minoranza. I progetti messi in atto spesso non sono funzionali proprio perché queste discriminazioni vengono considerate a se stanti l'una dall'altra» ha dichiarato nell'intervista «però se per esempio parliamo di una donna, appartenente ad una minoranza e disabile, non possiamo occuparci solo di un aspetto. Ognuno di noi è intersezionale, non ci si può definire in una sola categoria».

Antonella ha studiato Cooperazione Internazionale a Bologna e per lavoro e ricerca tesi è stata in stata in, Macedonia, Tunisia e Finlandia. «Prima del Covid, quando si poteva viaggiare, ho preso tutte le occasioni al volo. In Marocco, vivevo con una famiglia del luogo, insegnavo inglese e francese» ha raccontato ai microfoni di SinaPsyche «conobbi una ragazza, che si aprì molto con me e che mi confidò di essere innamorata di una donna. In Marocco l'omosessualità è un reato, punibile addirittura col carcere. Un giorno, chiacchierando con lei, con estrema innocenza le proposi di venire in Italia con la sua ragazza e magari avremmo potuto chiedere asilo. Lei mi rispose che questo era Harām, ovvero proibito. Lei non aveva mai pensato ad un futuro con questa persona, per quanto l'amasse e questo mi fece riflettere. La realtà va vista sempre da più punti di vista. La sua era una omofobia interiorizzata».



Con ESD Global, che si occupa di proporre percorsi di emancipazione attraverso la difesa personale soprattutto per le donne, Antonella sta cercando di sviluppare progetti anche per le persone appartenenti alla comunità LGBTIQ+, adottando un approccio sempre più intersezionale.

«Fenomeni interiorizzati non ci portano ad accettare quello che siamo. Questo è la risultante anche di come la cultura ci porta a pensare a determinate persone, a rappresentarle attraverso il linguaggio» ha dichiarato spiegando il fenomeno dell'omofobia interiorizzata «quante volte abbiamo sentito dire anche con tono scherzoso o di scherno "sei gay!". Anche se chi lo dice non crede di essere omofobo, sta usando questo termine con l'intenzione di offendere. (Spesso) ci facciamo portavoce di un pensiero che non crediamo neanche di avere, per retaggi culturali, per abitudine o anche per senso di appartenenza ad un gruppo».



Siamo più di 7 miliardi di persone al mondo, abbiamo tutti abitudini e culture profondamente differenti. Ma siamo davvero tanto diversi? « Siamo tutti diversi, questo è vero. Per esempio in Finlandia, con -10° i bambini molto piccoli, con mio grande stupore, vengono lasciati al freddo a dormire, perché per loro è una cosa estremamente positiva. Ma più viaggi e più ti rendi conto, che in realtà, vogliamo tutti le stesse cose: amare, essere felici, raggiungere i nostri obiettivi» ha raccontato durante il podcast «la differenza sostanziale è che in alcuni posti è più semplice, in altri è molto più complicato. In molti Stati non è così semplice neppure iscriversi all'Università».

Cosa bisognerebbe fare allora per cercare di eliminare le disuguaglianze? «Bisogna cominciare dalle realtà che ci circondano, utilizzare un linguaggio che sia appropriato e mai scontato. Dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo e mostrarci più accoglienti, più inclusivi nei confronti degli altri».

Antonella parteciperà anche ai lavori della 65esima Commissione delle Nazioni Unite sullo Status delle Donne (CSW), che avverrà online dal 15 al 26 marzo. El Halev, organizzazione partner di ESD Global, ha infatti ottenuto lo status consultivo presso l'ECOSOC (Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite), e Antonella parteciperà ai lavori della Commissione come rappresentante della ONG.
  • Diritti civili
  • omosessualità
Altri contenuti a tema
Diritti civili: ci sono cose più importanti? Diritti civili: ci sono cose più importanti? Riflessioni a margine della “Marcia per i diritti” che si è svolta ieri, 17 maggio 2023
© 2001-2024 BitontoViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
BitontoViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.