disagio abitativo
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Vita di città

«Malata e abbandonata dal Comune». Ma spunta una lunga lista di aiuti ricevuti

L'assessore De Palma: «Tutti vengono assistiti. Ma ricevere questo in cambio è avvilente»

Una vita segnata dal disagio economico e da una terribile malattia, contro cui combattere ogni giorno. E l'impressione di sentirsi abbandonata da tutti, anche da quelle istituzioni che dovrebbero tutelare sempre i più deboli e che stavolta, in realtà, hanno fatto almeno il loro dovere.
È la doppia connotazione della storia di Filomena, una 54enne residente a Bitonto, gravemente malata e a rischio sfratto che nei giorni scorsi aveva denunciato tutto il suo disagio alle testate giornalistiche locali, con un lungo "comunicato stampa" in cui raccontava la sua vita.
«Sono malata – ha raccontato Filomena nella sua nota - mi sto sottoponendo a sedute di radioterapia, ma fra qualche giorno, servizi sociali e le strutture di sostegno al disagio di Bitonto, consentiranno che io diventi "senza tetto"».
«Il mio stato psicologico, oltre che fisico, è pietoso – continua la donna - percepisco una pensione di invalidità di 280 euro mensili che sono sufficienti ad acquistare gli integratori di cui ho bisogno e qualche altra piccola spesa di prima necessità».
Da alcuni mesi la donna è stata ospitata dalla Fondazione Santi Medici, nell'ambito del progetto di pronto intervento abitativo "Un tetto per tutti". Ma si tratta di una soluzione temporanea, che consente ai vari ospiti, per far posto ad altri soggetti in difficoltà, di poter usufruire dell'accoglienza per un periodo non superiore ai 3 mesi. Che per Filomena sono scaduti da tempo. Lei però non si capacita: «Se i Servizi Sociali e la Fondazione dei Santi Medici mi lasceranno vivere in mezzo ad una strada peggiorando la mia condizione di salute, se ne assumeranno la responsabilità».
Eppure, almeno stavolta, le istituzioni non sono state assenti. Alla donna e al figlio ventenne con cui vive era stato proposto di usufruire della mensa o dei pacchi viveri, ma avevano rifiutato, ricevendo in cambio dei voucher alimentari da 100 euro. Il Comune ha versato poi loro un contributo di oltre mille euro per pagare il B&B in cui per mesi avevano deciso di dimorare, visto che per due volte avevano rifiutato la Comunità Nazareth per adulti in difficoltà, non presentandosi all'incontro conoscitivo dopo aver, a parole, accettato la soluzione.
Soluzioni in ogni caso, temporanee e destinate solo a consentire alla donna e a suo figlio di raggiungere l'autonomia, individuando un alloggio diverso per il quale comunque il Comune si era reso disponibile a pagare il primo anno di affitto e il 50% dell'affitto per il secondo anno.
L'ultimo tentativo il Comune l'avrebbe fatto solo pochi giorni fa, individuando un'altra struttura di accoglienza, la Comunità San Sebastiano di Palo del Colle. Filomena avrebbe però riposto di aver individuato un nuovo alloggio, anche se disponibile solo da gennaio.
Uno spiraglio all'orizzonte allora potrebbe ancora esserci: il Comune infatti, riconfermando la disponibilità ad accollarsi il pagamento dell'intero affitto per un anno e del 50% per il secondo anno, sosterrà la retta di circa 36euro giornalieri a persona a madre e figlio presso la Comunità San Sebastiano in attesa che si liberi l'alloggio definitivo.
«Nessuno viene abbandonato dalle istituzioni – ha spiegato l'assessore al Welfare, Gaetano De Palma – e non è accaduto nemmeno con la signora. Per questo per noi è avvilente quando, nonostante i tanti interventi da parte del Comune per sostenere questa e altre situazioni di disagio, riceviamo in cambio questo tipo di atteggiamento. Ma questo non ci ferma: continueremo a profondere il nostro impegno per aiutare quante più persone possibile».
  • Gaetano De Palma
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