Reliquiario dei Santi Medici di Bitonto
Reliquiario dei Santi Medici di Bitonto
Religioni

Tra arte e devozione: la storia del reliquiario dei Santi Medici di Bitonto

La presenza delle reliquie in città è attestata sin dal 1572

C'è un legame profondo, antico e ininterrotto che unisce Bitonto ai suoi Santi Medici. Un legame che va oltre la devozione religiosa, radicandosi nella memoria collettiva, nelle tradizioni e nell'identità stessa della città. Ogni anno, nel mese di ottobre, Bitonto si trasforma in un luogo di preghiera e pellegrinaggio, quando migliaia di fedeli provenienti da tutta la Puglia e dal sud Italia accorrono per venerare i due fratelli taumaturghi.

La storia del culto bitontino, con ogni probabilità, affonda le sue radici nel XIV secolo, quando la città cominciò a rivolgere le proprie preghiere ai due martiri cristiani. Da allora la devozione è cresciuta di secolo in secolo, arricchendosi di elementi unici e distintivi, che rendono la festa dei Santi Medici di Bitonto una delle più importanti e popolate del Mezzogiorno.
Tra questi, spiccano le celebri statue dei "Giganti": due imponenti raffigurazioni a grandezza d'uomo dei Santi Cosma e Damiano in giovane età, risalenti alla prima metà del XVIII secolo. Queste immagini, amate e venerate dai bitontini, sono diventate il simbolo tangibile di un rapporto quasi familiare tra la città e i suoi santi protettori.

Ma la forza di questa devozione si nutre anche dei racconti di fede e dei numerosi episodi miracolosi che, nel corso dei secoli, hanno consolidato la fama del Santuario bitontino. Molti devoti, infatti, testimoniano di essere guariti - o di aver ricevuto grazie - proprio dopo aver sognato i Santi Medici con le sembianze delle statue bitontine. In alcuni casi, raccontano che gli stessi santi si sarebbero manifestati per indicare la città di Bitonto come luogo della loro venerazione.

Un altro elemento di straordinario valore religioso e storico è rappresentato dal reliquiario che custodisce alcune parti dell'avambraccio dei Santi Medici. La sua presenza a Bitonto è attestata sin dal 1572, quando il vescovo Cornelio Musso, in una visita pastorale alla chiesa dei Santi Medici (allora attigua alla chiesa di San Giorgio - nel centro antico - oggi scomparsa), menzionò l'esistenza di un reliquiario contenente le ossa dei martiri.

L'attuale reliquiario, rifacimento ottocentesco del precedente, fu donato nel 1877 come ex voto dai nobili Geronimo Rogadeo e Maria Sylos, appartenenti a due illustri famiglie locali. L'opera, realizzata in argento, ha la forma di un braccio con la mano benedicente e due finestrelle che custodiscono i frammenti sacri, accompagnati dai nomi dei due santi. Secondo una ricostruzione dello studioso bitontino Nicola Pice, il reliquiario sarebbe stato realizzato a Napoli, probabilmente dal celebre artigiano Gennaro Panne, come testimonierebbe il punzone "G.P." inciso sulla base.

Oggi il prezioso manufatto è conservato nella nicchia sotto l'altare maggiore della Basilica-Santuario dei Santi Medici, dove è oggetto di costante venerazione. Ogni anno, nella terza domenica di ottobre, al termine della festa esterna, si celebra uno dei momenti più intensi e commoventi per la comunità: il tradizionale "rito del bacio". In quell'occasione, centinaia di fedeli si mettono in fila per poter baciare il reliquiario e affidare ai Santi Medici le proprie speranze, i propri dolori e le proprie preghiere. Un gesto semplice, ma intriso di fede e memoria, che da secoli si rinnova e consolida.
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