Un'aula del Tribunale
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Cronaca

Spariatoria a Palombaio, il processo finisce con una condanna e un'assoluzione

Il presunto autore, Francesco Leone, è stato assolto «per non aver commesso il fatto». Condannato Francesco Sallesio: 1 anno e 4 mesi

Una sparatoria senza feriti ed una verità affiorata solo nel processo. Si è concluso dinanzi al giudice del Tribunale di Bari, Francesco Vittorio Rinaldi, il giudizio di primo grado su uno scontro a fuoco avvenuto a Palombaio, frazione di Bitonto, che ha portato alla condanna a 1 anno e 4 mesi di Francesco Sallesio, di 39 anni.

L'uomo è stato ritenuto colpevole di simulazione di reato. Assolto con formula piena, invece, il 28enne Francesco Leone, assistito dall'avvocato Damiano Somma, «per non aver commesso il fatto». I fatti risalgono al 12 novembre 2020, quando alle 12.30, in corso Vittorio Emanuele II, ad angolo con piazza Moro, fu segnalata l'esplosione di alcuni colpi d'arma da fuoco. Sul posto, scattato l'allarme, intervennero subito i Carabinieri, ma non trovarono dettagli utili all'attività investigativa.

E non c'erano neppure bossoli e non si registrarono danni a persone o a cose. E non c'erano neppure tracce di sangue, né furono segnalati feriti arrivati nei vicini ospedali della zona. Le indagini dei militari della Stazione di Bitonto, coordinati dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Bari, Alessandro Donato Pesce, si concentrarono immediatamente su Leone, indagato per i reati di porto illegale in luogo pubblico d'armi comuni da sparo e per tentate lesioni personali.

L'uomo, infatti, fu rinviato a giudizio perché «deteneva e poi portava fuori dalla propria abitazione un'arma da sparo con cui compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionare lesioni a Sallesio». In particolare, sempre secondo le indagini, il 28enne, a bordo della propria Smart, «raggiungeva l'auto Lancia Ypsilon» di Sallesio «e esplodeva dei colpi di arma da fuoco all'indirizzo dell'auto non riuscendo a colpire l'occupante che s'abbassava per schivare i colpi», si legge agli atti.

Il 39enne, invece, dopo la presunta sparatoria avvenuta in pieno giorno, «al fine di nascondere le tracce lasciate sulla sua autovettura dai colpi dell'arma da fuoco la occultava e successivamente», con una denuncia presentata il giorno dopo ai militari della Stazione di Bitonto «affermava falsamente di avere subito la rapina dell'auto». E proprio per questo, difeso dall'avvocato Francesco Raso, è stato condannato «con la riduzione per il rito» alla pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione.

L'uomo, inoltre, dovrà anche pagare le spese processuali. Per Leone, invece, a quasi quattro anni da quei fatti e dopo un lungo iter giudiziario, il processo di primo grado si è concluso con un verdetto di assoluzione piena «per non aver commesso il fatto». Una sentenza che gli rende giustizia, Le motivazioni entro 90 giorni.
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