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Olio extravergine d'oliva regalo più gettonato. Ma occhio alle frodi

L'analisi ed i consigli di Coldiretti Puglia

È l'olio extravergine di oliva il regalo gastronomico più gettonato del Natale 2024, perché ritenuto prezioso quanto utile, con una ricca scelta in Puglia di varietà e packging ammiccanti che lo fanno balzare al primo posto della top ten degli acquisti (qualità eccelsa per il quadrilatero pugliese compreso tra Giovinazzo, Bitonto, Terlizzi e Ruvo di Puglia, ndr).
A darne notizia è stata Coldiretti Puglia, in occasione della giornata dell'olio extravergine novello nei mercati contadini di Campagna Amica da Foggia a Lecce, fino a Brindisi.

Scegliere sempre extravergine, perché ottenuto senza estrazione chimica, rigorosamente Made in Italy, con un ulteriore scelta tra DOP e biologici, diffidare del termine "condimenti", rifiutare l'oliera al ristorante, leggere l'etichetta, sono alcuni dei consigli salva spesa contenuti nel decalogo presentato da Coldiretti e Unaprol, proprio in occasione dell'incontro tra i produttori e i consumatori nei mercati contadini tra degustazioni e corsi alla scoperta del simbolo della Dieta Mediterranea.

La prima regola per garantirsi un olio di qualità è preferire la categoria "olio extravergine di oliva" (EVO) – spiegano Coldiretti e Unaprol -. E' la categoria superiore, ottenuto direttamente dalle olive senza estrazione chimica. La lettura dell'etichetta rivela, infatti, molte cose sul prodotto che si sta per acquistare. Se, ad esempio, troviamo la parola "condimento", si tratta di una miscela con olio di semi. E non è detto che una bottiglia di olio – rilevano Coldiretti e Unaprol - di una marca italiana o che ha il simbolo del tricolore contenga davvero prodotto 100% nazionale, soprattutto se costa troppo poco. L'origine del prodotto deve essere indicato chiaramente in etichetta. Se è italiano sarà riportato "olio italiano" ma se si legge "Ue e non Ue" potrebbe venire da ogni Paese del mondo. Un modo ulteriore per garantirsi la provenienza è quello di scegliere oli a denominazione di origine, Dop o Igp.

La "campagna olearia", inoltre, corrisponde all'anno di raccolta delle olive e può essere indicato soltanto se la materia prima proviene dal medesimo raccolto. Se manca – rilevano Coldiretti e Unaprol - vuol dire che le olive sono state raccolte in anni diversi. E l'olio è vecchio. Attenzione poi al ristorante, specie se si trova sul tavolo l'oliera. La legge la vieta e bisogna dunque pretendere che l'olio extravergine venga servito confezionato, etichettato e con il tappo antirabbocco. Accanto all'etichetta anche l'analisi sensoriale è importante, usando sia il naso che il palato. L'olio extravergine – spiegano Coldiretti e Unaprol - di qualità profuma di sentori vegetali freschi ed è un po' amaro e piccante. Occhio pure alla corretta conservazione. L'olio teme tre nemici: calore, luce ed ossigeno. Quindi meglio evitare le bottiglie trasparenti e gli eccessivi travasi.

LE 10 REGOLE D'ORO 'SALVA OLIO'

1 Scegli la categoria "olio extravergine di oliva" (EVO) è la categoria superiore, ottenuto direttamente dalle olive senza estrazione chimica.
2 Se sull'etichetta è indicato «condimento» e non olio extravergine si tratta di una miscela con olio di semi
3 Marca italiana non equivale a prodotto italiano, soprattutto se costa troppo poco
4 L'origine dell'olio deve essere indicato chiaramente in etichetta. Bisogna leggerla! Se è Italiano sarà riportato "olio italiano"
5 La dichiarazione «Ue e non Ue» non significa nulla: equivale all'intera superficie terrestre. Non è olio italiano
6 Se vuoi essere sicuro dell'origine scegli oli extravergini DOP e IGP
7 La "campagna olearia" corrisponde all'anno di raccolta delle olive può essere indicato soltanto se la materia prima proviene dal medesimo raccolto. Se manca vuol dire che le olive sono state raccolte in anni diversi. E l'olio è vecchio
8 L'analisi sensoriale è importante: annusate e assaggiate l'olio. L'olio extravergine di qualità profuma di sentori vegetali freschi ed è un po' amaro e piccante.
9 L'olio teme tre nemici: calore, luce ed ossigeno. Quindi dobbiamo evitare le bottiglie trasparenti e gli eccessivi travasi
10 L'oliera è vietata nei ristoranti. Pretendiamo che l'olio extravergine venga servito confezionato, etichettato e con il tappo antirabbocco
FONTE: COLDIRETTI/UNAPROL
  • Coldiretti Puglia
  • olio extra vergine d'oliva
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