La Direzione Investigativa Antimafia
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Cronaca

«Bitonto territorio dei clan Conte, Cassano e Cipriano»

L'esame della Direzione Investigativa Antimafia: «Permane sulla città l'operatività del gruppo Modugno»

Da Bari al controllo degli affari illeciti nei comuni dell'hinterland, tra cui Bitonto, attraverso alleanze - o lotte - con i gruppi malavitosi locali. A fotografare gli interessi dei clan, con i conseguenti tentativi di espansione dei diversi gruppi, è la relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia.

Nel capoluogo di regione «il panorama criminale - si legge a pagina 152 della relazione relativa al primo semestre del 2017 - continua ad essere caratterizzato dall'assenza di un organo verticistico condiviso e dall'operatività di agguerriti gruppi criminali, basati essenzialmente su vincoli familiari, non legati tra loro gerarchicamente e con capacità di rigenerarsi velocemente attraverso nuove alleanze a reclutamenti».

«In tale scenario, che vede molti dei capi clan baresi detenuti, la presenza di tensioni e conflitti avrebbe favorito l'ascesa di giovani leve, sempre più interessate a conquistare spazi criminali. Parallelamente, - prosegue - si colgono segnali di espansione della criminalità barese verso i comuni dell'hinterland, anche nella prospettiva di sviluppare affari con imprenditori e amministratori locali compiacenti».

Non solo: «La criminalità organizzata, oltre a prediligere il racket delle estorsioni con particolare attenzione al settore edile, è sempre attiva nelle rapine e nel traffico degli stupefacenti, contesto in cui interagisce anche con numerose realtà criminali della provincia. La pluralità dei reati predatori caratterizzati da un "pendolarismo criminale" che porta addirittura fuori regione, rendono difficoltosa la riconducibilità di tali attività alla criminalità comune».

A caratterizzare l'assetto della criminalità barese, dunque, non è soltanto la presenza di differenti gruppi criminali, in cui si registrano i tentativi di ascesa delle giovani leve, ma anche la tendenza all'estensione degli affari illeciti in provincia. «La contiguità dell'area urbana con quella metropolitana - si legge a pagina 156 - sembra favorire l'interazione criminale tra il capoluogo ed i comuni della provincia».

«Le attività delittuose commesse in provincia, maggiormente nell'area metropolitana, - continua - risultano, infatti, fortemente legate a quelle del capoluogo, e risultano particolarmente evidenti allorquando si verificano fibrillazioni, cambi o cessioni di potere ai vertici dei clan. Quest'ultimi cercano costantemente di estendere sui comuni vicini la propria influenza criminale, affiancando, proteggendo o insidiando i gruppi autoctoni».

E Bitonto? Stando alla fotografia scattata dall'Antimafia, «è un territorio che continua ad essere tra i più segnati dalle fenomenologie criminali e teatro di reati particolarmente gravi, commessi anche con l'uso delle armi, tra cui le rapine a commercianti e ai tir in transito»​. La città risulta essere sempre contesa dai clan Cassano, operante su tutto il territorio, Cipriano, le cui attività si concentrano nel centro storico, e Conte, particolarmente attivo nella zona 167.

«Permane sulla città - sottolinea la Direzione Investigativa Antimafia a pagina 156 nella relazione del ministro dell'Interno inviata al Parlamento - l'operatività del gruppo Modugno, il cui capo è stato tratto in arresto dall'Arma dei Carabinieri, nel mese di gennaio, in quanto ritenuto responsabile di sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravata dal metodo mafioso».

«Sempre l'Arma dei Carabinieri, il successivo 21 febbraio - continua - ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 7 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, porto e ed uso illegale di armi nonché di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli indagati facevano parte di un gruppo criminale staccatosi dal menzionato clan Modugno».

Ancora «nel mese di febbraio, la D.I.A. di Bari ha sequestrato beni per circa 800 mila euro ad un pregiudicato di Bitonto affiliato già dalla metà degli anni '90 a sodalizi criminali operanti nell'area e in contatto con i clan Parisi e Caprati, il cui tenore di vita è risultato nettamente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Il sequestro ha interessato, tra l'altro, un noto ristorante sul litorale barese, una pizzeria di Bitonto e due attività operanti nel servizio alle imprese».

In ogni modo, la città risulta essere sempre contesa dai clan Cassano, operante su tutto il territorio, Cipriano, le cui attività si concentrano nel centro storico della città, e Conte, particolarmente attivo nella zona 167. I sodalizi sono quasi esclusivamente dediti alle attività di traffico e spaccio di stupefacenti.
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