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#11 LivesOnColors: l’origine delle fantasie

Undicesimo appuntamento con la rubrica di Lorella Piperis

La scorsa settimana, durante lo svolgimento del drapping test abbiamo parlato delle fantasie: quelle più a contrasto tra loro donano di più a chi ha contrasti alti e viceversa. Quindi ogni stampa o fantasia potrà essere utilizzata ricercando le tonalità e i contrasti più in linea con i nostri colori. Oggi vi parlerò delle fantasie e delle loro origini.

Maculato
Oggi il maculato viene definito il new black, insomma va un po' su tutto. Il vero e proprio successo della stampa maculata, in tutte le sue forme e varianti, vale a dire zebrato, leopardato, tigrato e così via, è avvenuto a partire dal 1947, per la precisione il 12 febbraio, giorno in cui Cristian Dior fece sfilare sulla passerella i primi 3 capi animalier. Questo è il primo utilizzo ufficiale che ha condizionato e rivoluzionato il settore della moda e influenzato anche gli stilisti contemporanei. Ma è innegabile che le stampe jungle esistano già da molto tempo prima. Le origini dei tessuti animalier sono davvero antiche, da sempre l'uomo ha utilizzato la pelle degli animali per coprirsi, per ricevere calore, ma anche per dimostrare la propria forza e la propria supremazia. Gli egizi ad esempio sono da sempre stati attratti dalla sacralità dei felini, infatti i faraoni e i sacerdoti si rivestivano delle loro pelli per creare un contatto con gli Dei. Nel corso del tempo indossare la pelle animale dava un senso di grandezza e di potere, ed è per questo che venivano spesso sfoggiate da re e imperatori che amavano addobbare anche le loro case con questi tessuti. A partire dagli anni '40 si è trasformato in un trend davvero di nicchia e molto elegante, negli anni '60 è stato introdotto anche nella moda maschile e negli anni '80 è stato definito glam-rock, fino ad arrivare ad essere sexy e trash. Questo ha portato una grande divisione della società: c'è chi lo ritiene eccessivo e chi lo apprezza e lo indossa con disinvoltura.

Tartan
Le origini di questa stampa sono davvero lontane. Alcuni sostengono che risalga all'VIII secolo a.C., altri spostano la sua nascita intorno al XVI secolo. L'unica certezza è che questo tipo di stampa, nacque per simboleggiare appartenenza culturale. Inizialmente era di plaid, un grande pezzo di tessuto bloccato da una spilla, ecco il Kilt, tradizionale gonnellino usato dagli uomini scozzesi. Il tartan è diventato negli anni simbolo dell'aristocrazia inglese, per questo motivo negli anni '70 venne utilizzato in modo non convenzionale nell'abbigliamento dei membri punk e grunge, come atto di ribellione. Il tartan verso la fine del 1700 veniva utilizzato per distinguere le varie zone della scozia e i diversi clan del paese, che lo utilizzavano per distinguersi dai i loro avversari. Inizialmente era realizzato in lana con pochi colori intrecciati tra loro, oggi il tartan è una vera è propria fantasia che conta più di 75 versioni diverse tra loro. Il tartan è stato introdotto negli anni '20 da Burberry nella fodera dei suoi iconici impermeabili. Ma dobbiamo ringraziare Vivienne Westwood se oggi possiamo scegliere le svariate varianti di colore e di capi con questa fantasia, la stilista inglese che negli anni '70 ha dato nuova vita a questo tessuto per creare capi iconici e stravaganti.



Pied de Poule
Letteralmente significa zampa di gallina prende il nome dalla forma della sua trama. Anche questo tessuto è nato in Scozia, nel 1800, e veniva utilizzato dai pastori come capospalla in lana. Ben ben presto nacquero anche sciarpe e gonne. Nel 1930 il pied de poule si diffonde tra le classi sociali benestanti e diventa sinonimo di ricchezza ed eleganza, e veniva impiegato per sottolineare la propria agiatezza sociale. Christian Dior è tra i primi stilisti ad utilizzarlo nelle sue creazioni e a lui si deve l'ingresso del pied de poule nell'alta moda. Lo utilizza per il packaging della sua più nota fragranza Miss Dior, creata in onore di sua sorella. Dior ispirò un gruppo di giovani artisti la cui corrente artistica poggiava sulle illusioni ottiche: Optical Art, che prende piede negli anni '60.

Fiorato
Da sempre e in qualsiasi settore i fiori sono protagonisti indiscussi. Aristocrazia, borghesia e donne del popolo, tutte lo hanno sempre utilizzato. Questa stampa famosissima in tutte le culture è ricca di significati simbolici e religiosi. Negli anni '50 Dior chiamò la sua prima collezione Corolle volendo ricreare l'idea di un fiore: grandi gonne che partivano dal vitino sottile e si allargavano fino alla caviglia come se fossero petali. La sua idea base di New Look era proprio donna-fiore. Ricordiamo la camelia bianca simbolo di Chanel. Ken Scott viene definito il "giardiniere della moda", proprio per le sue creazioni con stampe di papaveri, peonie, rose, girasoli.
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