Prof. Luca Serianni
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Cultura

Morte prof. Serianni, il ricordo del bitontino Alessandro Modesto: "Un privilegio averlo conosciuto"

Il linguista di fama mondiale, 75enne, è scomparso lo scorso 21 luglio a causa di un tragico incidente a Ostia Lido

Grave lutto per il mondo della linguistica italiana, che ha recentemente perso uno dei suoi volti più celebri. Lo scorso 21 luglio, infatti, è venuto a mancare, all'età di 75 anni, il professor Luca Serianni, linguista di fama mondiale, accademico della Crusca e per lungo tempo professore ordinario di linguistica italiana presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Tre giorni prima della sua dipartita, lo studioso originario di Roma è stato investito da un'automobile mentre attraversava a piedi una strada di Ostia Lido, a pochi chilometri dal centro della capitale. Ricoverato immediatamente all'Ospedale San Camillo di Roma in condizioni gravissime, è morto senza aver ripreso conoscenza.

Serianni è stato uno tra i linguisti più importanti della seconda metà del Novecento, oltre che tra i principali studiosi della materia nei primi decenni degli anni Duemila. Autore di numerosissime pubblicazioni, fondamentali per lo studio della grammatica italiana antica e moderna, è stato un autentico punto di riferimento per tutti gli studenti che, nel corso degli anni, hanno intrapreso studi letterari in ambito universitario.
Negli ultimi tempi, nonostante fosse in pensione dal 2017, il professore ha continuato a tenere le sue lezioni presso la facoltà di Lettere dell'Università "La Sapienza". Alessandro Modesto, studente bitontino iscritto all'Ateneo romano, ha recentemente assistito ai suoi insegnamenti e, al pari dei colleghi di corso, è rimasto sconcertato dalla tragica notizia della sua morte. "È stato un momento particolarmente toccante. Era un professore conosciuto e apprezzato da tutti: persino dagli studenti che non studiano Lettere. Tutti conserviamo un ricordo molto positivo sia dal punto di vista accademico sia da quello umano – ha spiegato Alessandro ai taccuini di BitontoViva –. Ci siamo proposti di scrivere una lettera per ricostruire la sua memoria. Aveva la straordinaria capacità di interessare qualsiasi persona lo ascoltasse. Non era solito alzare il tono di voce o sbraitare, bensì era molto pacato e il suo parlare modulato catturava subito l'attenzione di tutti".

"Ricordo con piacere le sue battute cariche di ironia: non metteva mai nessuno in imbarazzo. Anzi, prima dell'inizio delle lezioni, spendeva del tempo nel chiedere quali fossero le nostre passioni – ha proseguito lo studente bitontino –. Abbiamo sentito la necessità di ricordarlo perché è un simbolo imprescindibile della nostra Università. Ha continuato ad insegnare sino a pochi giorni dalla sua morte, dimostrando con i fatti quanto fosse legato all'insegnamento".

Tra le pubblicazioni più rilevanti della lunga carriera del professor Serianni, spiccano "La lingua poetica italiana", "Prima lezione di grammatica" e "Storia della lingua italiana in tre volumi", curata in collaborazione con il linguista Pietro Trifone. "Aveva una grande capacità divulgativa ed era in grado di interessare chiunque: ci invogliava spesso a rivolgere domande scontate. Nonostante la sua età, infatti, era straordinariamente competente anche sulle peculiarità della lingua contemporanea e di quella utilizzata da noi ragazzi. Ciò che mi ha colpito maggiormente delle sue lezioni è stata la sua eccezionale umiltà".
Nello stesso giorno della sua scomparsa, il professore avrebbe dovuto esaminare proprio il giovane Modesto e i suoi colleghi di corso. Dal 2012, infatti, Serianni teneva il corso di italiano argomentativo presso l'Università romana: "Ci avrebbe dovuti esaminare il 21 luglio e sono certo che, come sempre, avrebbe ascoltato i nostri elaborati con grande attenzione e curiosità. A prescindere da tutto, però, esser stato un suo allievo rappresenta per me un autentico privilegio".
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