Mamma Maria
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Mamme italiane esportate a Londra conquistano gli inglesi con la loro cucina

Tra loro anche Maria Tangorra, mamma di Triggiano: «È stata un’esperienza meravigliosa»

Quante volte ci è capitato di ascoltare e affermare «è buono, ma mia madre lo fa meglio!», perché la cucina della mamma è sempre la cucina della mamma. Immaginate che bello sarebbe se ci fosse un posto nel mondo che ospitasse mamme italiane per portare ovunque le nostre tradizioni gastronomiche. Questo posto esiste e si trova a Londra.

Nato dall'idea del siciliano Giuseppe Corsaro, La mia Mamma è l'unico posto al mondo ad "esportare" ogni tre mesi mamme provenienti dalle 20 regioni Italiane, per far provare ai londinesi, ma anche alla comunità italiana a Londra – oggi quasi 300000 persone – i nostri sapori e le nostre tradizioni gastronomiche. Una opportunità imperdibile per assaggiare il meglio dell'Italia e un'occasione per le mamme per fare una esperienza fuori dal comune. Ogni mamma infatti porta con sé un menù tipico della propria regione.

Da tre anni ormai, le mamme cucinano pasta fresca in vetrina diventando una irresistibile tentazione, tra queste anche Maria Tangorra di Triggiano «è stata un'esperienza meravigliosa. La cosa che mi fatto maggiormente intenerire è stata vedere questi figli nostri lontani dalla propria terra che attraverso il cibo si sono sentiti a casa. Ragazzi di Molfetta, Foggia, Lecce, Capurso che mi abbracciavano come se fossi la loro mamma» ha raccontato entusiasta «c'è ancora molto da imparare, anche alla mia età. Ho colto al volo l'opportunità di avvicinarmi a mio figlio, musicista a Londra e sono partita all'improvviso. I titolari Corsaro sono speciali, in quel ristorante si respira un'aria magica». Mamma Maria ha persino cucinato per i ragazzi di Casa Surace ed è stata protagonista di una gag divertentissima.



Le mamme che decidono di partire sono donne coraggiose, che hanno perso il lavoro, che hanno voglia di reinventarsi, donne in pensione, lavoratrici stagionali che si rimettono in gioco o che semplicemente vorrebbero trascorrere più tempo con i loro figli trasferiti a Londra. I gestori del ristorante di Chelsea sono sempre alla ricerca di nuove candidate. La priorità è data alle mamme che hanno i propri figli a Londra, ma davvero tutte possono partecipare. Dopo una prima selezione, si parte per la prova culinaria. A chi passa la selezione viene offerto vitto, alloggio e ovviamente un contratto lavorativo retribuito per 3 mesi. Al momento le regioni portate nella capitale britannica sono state Sicilia, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Abruzzo e ovviamente Puglia.
«Non è vero che a Londra si mangia male. Ormai tanti chef passano da qui e moltissimi ristoranti aprono e chiudono» ha dichiarato Krisha Baduge, marketing manager della società «per fare fortuna, bisogna essere originali, e Giuseppe Corsaro ha avuto l'idea giusta. Non proponiamo mai ricette main stream, ci soffermiamo sul quotidiano, sui prodotti tipici, sui sapori di casa. Dove lo trovi a Londra, riso patate e cozze?».


Per gli italiani è come tornare a casa, nella confort zone «ma per i londinesi e gli stranieri è come fare un viaggio in Italia. Collezionano regioni come francobolli» afferma ancora Krisha. La mia Mamma intende lanciare una vera e propria educazione alla gastronomia «ospitare ogni tre mesi una nuova mamma, vuol dire ricominciare da capo. Cambiano i fornitori, gli ingredienti, i menù e la carta dei vini. Cerchiamo in questo percorso di non farle mai sentire sole, di accompagnarle e di coccolarle. Per loro è come fare un Erasmus a sessant'anni!».
Nonostante gli ostacoli che nell'ultimo anno tutti i ristoratori hanno dovuto affrontare, Mamma Anna – nonché madre del fondatore – ha avuto l'idea di lanciare l'iniziativa de Il pacco di mamma, una box piena di prodotti tipici italiani, e ha funzionato. Riceviamo ordini da tutta l'Inghilterra, le mamme lo ordinano per i figli in quella che Krisha chiama «la catena dell'amore».
  • cibo pugliese
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