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Attualità
Festa dei Lavoratori, il messaggio del sindaco di Bitonto alla cittadinanza
Ricci su precariato, sfruttamento e sulle troppe vittime
Bitonto - giovedì 1 maggio 2025
11.03
«Oggi è la festa di chi lavora.
Ma anche di chi un lavoro lo cerca e non lo trova.
Di chi ce l'ha, ma è precario.
Di chi lavora troppo e di chi viene pagato troppo poco.
È la festa anche di chi al lavoro ha dato tutto, fino alla vita.
Bitonto oggi si stringe nel ricordo di tutti i nostri concittadini che hanno perso la vita mentre erano sul luogo di lavoro: sono tanti, e molti erano giovani. Ogni nome una ferita. Ogni storia un vuoto che resta.
Non c'è festa, se il lavoro non è sicuro. Se manca la formazione, se mancano i controlli. Se le leggi si aggirano o si ignorano.
Ci sono tante donne che ogni giorno lottano per conciliare la propria attività con la cura della famiglia.
Giovani precari e sottopagati, costretti a inseguire sogni con contratti a ore.
Uomini che non si arrendono, nemmeno quando la chiamata tarda ad arrivare.
E tanti, troppi, che continuano a lavorare anche oltre l'età della pensione, non per scelta, ma per necessità.
Oggi è anche la loro festa.
In questa giornata che ci unisce, come Sindaco sento il dovere di dire che una città giusta è quella che protegge il lavoro.
Che ascolta chi lavora e chi vorrebbe farlo.
Che non volta il capo davanti all'ingiustizia, allo sfruttamento, alla solitudine.
Buon Primo Maggio, Bitonto.
Con rispetto. Con memoria. Con speranza».
Francesco Paolo Ricci
Ma anche di chi un lavoro lo cerca e non lo trova.
Di chi ce l'ha, ma è precario.
Di chi lavora troppo e di chi viene pagato troppo poco.
È la festa anche di chi al lavoro ha dato tutto, fino alla vita.
Bitonto oggi si stringe nel ricordo di tutti i nostri concittadini che hanno perso la vita mentre erano sul luogo di lavoro: sono tanti, e molti erano giovani. Ogni nome una ferita. Ogni storia un vuoto che resta.
Non c'è festa, se il lavoro non è sicuro. Se manca la formazione, se mancano i controlli. Se le leggi si aggirano o si ignorano.
Ci sono tante donne che ogni giorno lottano per conciliare la propria attività con la cura della famiglia.
Giovani precari e sottopagati, costretti a inseguire sogni con contratti a ore.
Uomini che non si arrendono, nemmeno quando la chiamata tarda ad arrivare.
E tanti, troppi, che continuano a lavorare anche oltre l'età della pensione, non per scelta, ma per necessità.
Oggi è anche la loro festa.
In questa giornata che ci unisce, come Sindaco sento il dovere di dire che una città giusta è quella che protegge il lavoro.
Che ascolta chi lavora e chi vorrebbe farlo.
Che non volta il capo davanti all'ingiustizia, allo sfruttamento, alla solitudine.
Buon Primo Maggio, Bitonto.
Con rispetto. Con memoria. Con speranza».
Francesco Paolo Ricci