
Politica
Cantiere di via Nacci, ancora critiche da Fratelli d'Italia: «Scaricabarile degli assessori»
La nota congiunta dei consiglieri Damascelli, Toscano e Rossiello: «Serve un cronoprogramma chiaro, pubblico e con date certe di consegna»
Bitonto - venerdì 22 agosto 2025
Prosegue il botta e riposta tra maggioranza e opposizione sul cantiere fermo in via Nacci, in Zona 167. I consiglieri comunali di Fratelli d'Italia – Domenico Damascelli, Francesco Toscano, Carmela Rossiello – non accettano lo «scaricabarile» degli assessori sulla ricerca delle responsabilità e rincarano la dose, sottolineando come l'area «avrebbe dovuto essere consegnata entro sei mesi da marzo 2023, cioè a settembre 2023, e invece, a distanza di due anni, versa in uno stato di totale abbandono e profondo degrado».
Di seguito la nota congiunta dei consiglieri Damascelli, Toscano e Rossiello.
«Le difese avanzate dall'amministrazione comunale a seguito della nostra denuncia sono deboli e fumose: non danno alcuna risposta concreta alle domande poste da noi sul vergognoso stato del "cantiere"'(?) di via Nacci a Bitonto, nella zona 167. Un cantiere, che, in realtà, cantiere non è! Perché non ci sono attrezzature, mezzi, tecnici, addetti, operatori e riferimenti che indichino la presenza di un cantiere.
Quel che era nato come un progetto di riqualificazione urbana si è trasformato, nei fatti, in una discarica abusiva a cielo aperto, con conseguenze gravi per l'ambiente, la salute pubblica e la sicurezza dei residenti.
L'amministrazione di centrosinistra invece di affrontare la questione, pratica lo scaricabarile da un assessore all'altro e si arrampica sugli specchi, con riferimenti burocratici e tecnicismi per giustificare le loro inadempienze, che interessano poco o nulla ai cittadini. I bitontini chiedono risposte chiare, non giustificazioni fumose: quell'area avrebbe dovuto essere consegnata entro sei mesi da marzo 2023, cioè a settembre 2023, e invece, a distanza di due anni, versa in uno stato di totale abbandono e profondo degrado.
Noi chiediamo trasparenza e impegni semplici e doverosi: un cronoprogramma chiaro, pubblico e con date certe di consegna dell'opera e la messa in sicurezza immediata di uno spazio pubblico, che oggi rappresenta un pericolo concreto per chi ci vive intorno.
Su questo l'amministrazione continua a fare orecchie da mercante. Le chiacchiere non servono più: servono impegni seri e tempi definiti. È inaccettabile che si provi a giustificare ulteriormente questo infinito ritardo dicendo che "ad agosto i cantieri si fermano": un'affermazione falsa, perché i lavori in via Nacci sono fermi da molto tempo, non da settimane.
Chi continua a negare l'evidenza mente ai cittadini. E noi non smetteremo di denunciare questa situazione fino a quando non sarà restituita alla città un'area che doveva essere un luogo di aggregazione e vivibilità e che, invece, oggi è soltanto un monumento al degrado, all'inefficienza e all'incapacità politica di governare la città. È davvero sconcertante come l'ostinazione sistematica a non farsi carico di neppure un briciolo di responsabilità da parte dell'amministrazione di centrosinistra stia facendo affondare inesorabilmente la nostra città».
Di seguito la nota congiunta dei consiglieri Damascelli, Toscano e Rossiello.
«Le difese avanzate dall'amministrazione comunale a seguito della nostra denuncia sono deboli e fumose: non danno alcuna risposta concreta alle domande poste da noi sul vergognoso stato del "cantiere"'(?) di via Nacci a Bitonto, nella zona 167. Un cantiere, che, in realtà, cantiere non è! Perché non ci sono attrezzature, mezzi, tecnici, addetti, operatori e riferimenti che indichino la presenza di un cantiere.
Quel che era nato come un progetto di riqualificazione urbana si è trasformato, nei fatti, in una discarica abusiva a cielo aperto, con conseguenze gravi per l'ambiente, la salute pubblica e la sicurezza dei residenti.
L'amministrazione di centrosinistra invece di affrontare la questione, pratica lo scaricabarile da un assessore all'altro e si arrampica sugli specchi, con riferimenti burocratici e tecnicismi per giustificare le loro inadempienze, che interessano poco o nulla ai cittadini. I bitontini chiedono risposte chiare, non giustificazioni fumose: quell'area avrebbe dovuto essere consegnata entro sei mesi da marzo 2023, cioè a settembre 2023, e invece, a distanza di due anni, versa in uno stato di totale abbandono e profondo degrado.
Noi chiediamo trasparenza e impegni semplici e doverosi: un cronoprogramma chiaro, pubblico e con date certe di consegna dell'opera e la messa in sicurezza immediata di uno spazio pubblico, che oggi rappresenta un pericolo concreto per chi ci vive intorno.
Su questo l'amministrazione continua a fare orecchie da mercante. Le chiacchiere non servono più: servono impegni seri e tempi definiti. È inaccettabile che si provi a giustificare ulteriormente questo infinito ritardo dicendo che "ad agosto i cantieri si fermano": un'affermazione falsa, perché i lavori in via Nacci sono fermi da molto tempo, non da settimane.
Chi continua a negare l'evidenza mente ai cittadini. E noi non smetteremo di denunciare questa situazione fino a quando non sarà restituita alla città un'area che doveva essere un luogo di aggregazione e vivibilità e che, invece, oggi è soltanto un monumento al degrado, all'inefficienza e all'incapacità politica di governare la città. È davvero sconcertante come l'ostinazione sistematica a non farsi carico di neppure un briciolo di responsabilità da parte dell'amministrazione di centrosinistra stia facendo affondare inesorabilmente la nostra città».