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Assistenza primaria: in arrivo 96 nuovi medici nella ASL Bari

Avviata la procedura per coprire le zone carenti nel 2025

Sono 96 i medici del ruolo unico da destinare all'assistenza primaria in ASL Bari. E' l'obiettivo della complessa procedura di copertura delle zone carenti, individuate per l'anno 2025. L'unità operativa Personale Convenzionato della ASL Bari ha già dato copertura alle prime 20 zone carenti, con l'assegnazione di altrettanti incarichi a medici per i quali è in corso di perfezionamento l'iscrizione negli elenchi dei rispettivi Comuni.

Con la pubblicazione dell'avviso sul BURP n° 75 del 18 settembre 2025, inoltre, è stato dato il via alla presentazione delle domande finalizzate all'assegnazione degli incarichi vacanti del ruolo unico di assistenza primaria, che ha assorbito le funzioni del medico di famiglia e della continuità assistenziale, nel territorio dell'Area metropolitana. Per la ASL Bari si tratta di assegnare ulteriori 76 incarichi, le cui domande di partecipazione scadranno il prossimo 7 ottobre. A seguire si procederà a formulare le graduatorie aziendali e, da calendario regionale, il 21 novembre è prevista la convocazione per l'assegnazione degli incarichi. A regime, quindi, si prevede l'assegnazione di un totale di 96 incarichi.

«Nel più breve tempo possibile – spiega il direttore generale Luigi Fruscio – puntiamo a terminare l'intera procedura per dare copertura a tutti gli ambiti territoriali, con l'obiettivo di garantire non solo l'assistenza primaria alla popolazione ma anche di assicurare una distribuzione equilibrata dei medici convenzionati a tutti i residenti secondo il principio di "prossimità". E' utile rimarcare – continua il Dg – che i nuovi medici che saranno selezionati, in linea con quanto previsto negli accordi regionali, sono professionisti che potranno svolgere la loro attività oraria nelle attuali sedi di continuità assistenziale, all'interno dei Presidi Territoriali Assistenziali (P.T.A) o nelle sedi di riferimento delle A.F.T. Avranno quindi ancor più un ruolo cruciale in tema di riduzione degli accessi impropri in Pronto soccorso, nella gestione delle cronicità nonché nelle altre attività finalizzate alla riduzione delle liste d'attesa e al ricorso inappropriato all'assistenza ospedaliera».
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