
Calcio
"Città degli Ulivi", la rabbia degli ultras: «La città prima di tutto, ora basta»
Il comunicato del Nucleo Compatto Bitonto 2013 sulla questione stadio
Bitonto - domenica 10 agosto 2025
La questione dello stadio comunale "Città degli Ulivi" continua a infiammare il dibattito cittadino. Dopo le recenti dichiarazioni dell'assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppe Santoruvo, che aveva illustrato lo stato di avanzamento dei lavori e i passaggi ancora necessari per ottenere l'agibilità dell'impianto, arriva la dura presa di posizione del gruppo ultras Nucleo Compatto Bitonto 2013.
In un comunicato diffuso sui canali social, e con uno striscione apparso nei pressi della sede, i tifosi organizzati esprimono senza mezzi termini la propria frustrazione per una situazione che si protrae da anni: «Non ci interessano le vostre beghe politiche, né le scuse o le responsabilità che rimbalzano da una parte all'altra. Non siamo dalla parte di nessuno, che questo sia chiaro a tutti: non abbiamo colori politici e riteniamo che la città debba essere messa sempre al primo posto. "Vogliamo la testa" dei responsabili di questo disastro amministrativo, che sia il sindaco, l'assessore o l'ufficio tecnico. Da 6 anni aspettiamo la curva, da 3 siamo costretti a giocare perennemente fuori casa», scrivono i tifosi.
«D'ora in poi non vogliamo più ascoltare o parlare con nessuno: da oggi la storia cambia. Difendere la città e l'onore della maglia che la rappresenta è nostro compito, e noi non faremo mai un passo indietro». Parole dure che fotografano il clima di crescente esasperazione attorno alla vicenda. Il gruppo, che da anni anima la tifoseria neroverde, punta il dito contro quello che definisce «un disastro amministrativo» e ribadisce che la pazienza è ormai finita.
Intanto, l'amministrazione comunale continua a garantire che le opere mancanti – dalla curva scoperta ai tornelli, dall'impianto di illuminazione alla caldaia – verranno completate nel minor tempo possibile per consentire il ritorno della squadra nella propria casa sportiva. Ma gli animi restano accesi e l'eco delle contestazioni promette di accompagnare ancora a lungo la travagliata storia del "Città degli Ulivi".
In un comunicato diffuso sui canali social, e con uno striscione apparso nei pressi della sede, i tifosi organizzati esprimono senza mezzi termini la propria frustrazione per una situazione che si protrae da anni: «Non ci interessano le vostre beghe politiche, né le scuse o le responsabilità che rimbalzano da una parte all'altra. Non siamo dalla parte di nessuno, che questo sia chiaro a tutti: non abbiamo colori politici e riteniamo che la città debba essere messa sempre al primo posto. "Vogliamo la testa" dei responsabili di questo disastro amministrativo, che sia il sindaco, l'assessore o l'ufficio tecnico. Da 6 anni aspettiamo la curva, da 3 siamo costretti a giocare perennemente fuori casa», scrivono i tifosi.
«D'ora in poi non vogliamo più ascoltare o parlare con nessuno: da oggi la storia cambia. Difendere la città e l'onore della maglia che la rappresenta è nostro compito, e noi non faremo mai un passo indietro». Parole dure che fotografano il clima di crescente esasperazione attorno alla vicenda. Il gruppo, che da anni anima la tifoseria neroverde, punta il dito contro quello che definisce «un disastro amministrativo» e ribadisce che la pazienza è ormai finita.
Intanto, l'amministrazione comunale continua a garantire che le opere mancanti – dalla curva scoperta ai tornelli, dall'impianto di illuminazione alla caldaia – verranno completate nel minor tempo possibile per consentire il ritorno della squadra nella propria casa sportiva. Ma gli animi restano accesi e l'eco delle contestazioni promette di accompagnare ancora a lungo la travagliata storia del "Città degli Ulivi".