Un'aula del Tribunale
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Cronaca

Omicidio Sadiku, condannato a 30 anni di carcere il boss Colasuonno

I fatti si riferiscono al delitto avvenuto a Binetto: l'uomo fu assassinato per il timore che iniziasse a collaborare con la giustizia

Trent'anni di carcere per il 38enne Francesco Colasuonno, riconosciuto come l'autore dell'omicidio del 33enne albanese Edvin Sadiku, ucciso «per scongiurare il rischio che potesse collaborare con la giustizia e rendere dichiarazioni sui fatti di sangue commessi dai vertici del gruppo criminale», il clan Cipriano di Bitonto.

La sentenza di condanna, in primo grado, è arrivata oggi al termine del processo con la formula del rito abbreviato davanti al giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Francesco Vittorio Rinaldi: Sadiku, ritenuto appartenente al clan Cipriano di Bitonto, di cui Colasuonno, conosciuto negli ambienti criminali con il soprannome di «Ciccio Cipriano», avrebbe avuto un ruolo di spicco, sarebbe stato quindi ucciso per il timore che potesse iniziare a collaborare con la giustizia.

L'imputato, rispondeva di omicidio volontario e detenzione e porto d'arma da fuoco, con le aggravanti della premeditazione e dell'aver agevolato un clan mafioso e dovrà anche risarcire le parti civili costituite, i parenti dell'uomo (assistiti dall'avvocato Libio Spadaro) e la Regione Puglia, nei cui confronti sono state disposte provvisionali di 450mila euro. «Anche se ci sono voluti otto lunghi anni, finalmente si è messa la parola fine a questa vicenda», ha dichiarato l'avvocato Spadaro.

Sadiku fu ritrovato morto a Binetto il 3 febbraio 2017. Dalle indagini è emerso che quella sera Sadiku e Colasuonno si sarebbero resi responsabili di una rapina a mano armata. Ma poi, una volta raggiunto l'agro di Binetto, l'indagato avrebbe sorpreso il suo complice sparandogli contro 12 colpi di pistola al collo e alla testa.
  • Francesco Colasuonno
  • Edvin Sadiku
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