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Cronaca
Noleggiano un furgone ad un uomo e poi lo picchiano: indagati in quattro
Sono accusati di estorsione con metodo mafioso: fra di loro anche un militare dell'Arma sospeso dal servizio perché coinvolto in un altro procedimento penale
Bitonto - domenica 5 ottobre 2025
9.31
Dopo aver noleggiato un furgone a un uomo che dalla Campania era arrivato a Bitonto per prendere il mezzo, l'avrebbero inseguito e si sarebbero ripresi il mezzo, dopo averlo picchiato e minacciato con una pistola. Credevano, infatti, che l'uomo, un pregiudicato, volesse in realtà rubarlo e che quindi non l'avrebbe restituito.
Per questo nei confronti di quattro uomini, tra cui un militare dell'Arma sospeso dal servizio perché coinvolto in un altro procedimento, è stato notificato l'obbligo di dimora a Bari e Bitonto del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Nicola Bonante, che ha respinto la richiesta di arresto dell'Antimafia di Bari. I quattro indagati sono incensurati e a loro è contestata la tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver agito con «modalità tipicamente mafiose».
Secondo le indagini, a gennaio scorso in otto, con due auto, avrebbero inseguito il furgone da nove posti fino in via Larovere, fermato l'autista e avrebbero provato a riprendere il mezzo con la forza: qui due di loro avrebbero riempito di pugni il conducente, mentre un altro l'avrebbe intimidito con una pistola. Il piano non riuscì per l'intervento di una volante del Commissariato di P.S. allertata a colpi di clacson dall'uomo. Quattro furono fermati sul posto, altrettanti riuscirono a fuggire.
Nel corso dell'interrogatorio i quattro indagati, tra cui il titolare dell'azienda di autonoleggio, hanno respinto le accuse e hanno negato di aver usato una pistola. La stessa vittima, dopo aver denunciato, ha ritirato la querela: avrebbe ammesso l'intenzione di rubare il furgone per venderlo e ottenere soldi per aiutare sua figlia.
Per questo nei confronti di quattro uomini, tra cui un militare dell'Arma sospeso dal servizio perché coinvolto in un altro procedimento, è stato notificato l'obbligo di dimora a Bari e Bitonto del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Nicola Bonante, che ha respinto la richiesta di arresto dell'Antimafia di Bari. I quattro indagati sono incensurati e a loro è contestata la tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver agito con «modalità tipicamente mafiose».
Secondo le indagini, a gennaio scorso in otto, con due auto, avrebbero inseguito il furgone da nove posti fino in via Larovere, fermato l'autista e avrebbero provato a riprendere il mezzo con la forza: qui due di loro avrebbero riempito di pugni il conducente, mentre un altro l'avrebbe intimidito con una pistola. Il piano non riuscì per l'intervento di una volante del Commissariato di P.S. allertata a colpi di clacson dall'uomo. Quattro furono fermati sul posto, altrettanti riuscirono a fuggire.
Nel corso dell'interrogatorio i quattro indagati, tra cui il titolare dell'azienda di autonoleggio, hanno respinto le accuse e hanno negato di aver usato una pistola. La stessa vittima, dopo aver denunciato, ha ritirato la querela: avrebbe ammesso l'intenzione di rubare il furgone per venderlo e ottenere soldi per aiutare sua figlia.