E-bike truccate: controlli e sequestri in piazza Marconi

Operazione congiunta di Polizia Locale, Polizia di Stato e Carabinieri: una bici elettrica e due motocicli sono risultati truccati

mercoledì 21 settembre 2022 8.37
È guerra alle bici elettriche e agli scooter truccati a Bitonto. A dichiararla sono stati, lunedì sera, gli agenti della Polizia Locale che in collaborazione con la Polizia di Stato del Commissariato di P.S., i Carabinieri della locale Stazione e la Motorizzazione Civile hanno condotto controlli e sequestri.

Alcuni veicoli, di cui 13 e-bike, sono stati fermati e sottoposti a controllo per verificare se la loro velocità fosse alterata e, dunque, se superasse i limiti consentiti di 25 chilometri orari. Una bicicletta elettrica e due motocicli sono risultati truccati e posti, di conseguenza, sotto sequestro.

L'operazione di lunedì arriva dopo quella del 23 agosto scorso. Il disagio percepito in città per la circolazione di questi mezzi ad alta velocità, anche in aree non idonee, sarebbe aumentato. Motivo per cui all'inizio di agosto è entrata in vigore nel centro storico l'ordinanza di divieto di circolazione di a tutti i ciclomotori, motocicli, velocipedi anche elettrici e a pedalata assistita, monopattini elettrici o acceleratori di vario genere.

A stento alcuni cittadini rispetterebbero il provvedimento, ma continuano i controlli a tappeto e le sanzioni. «Perché la sicurezza è di tutti - ha commentato Cosimo Bonasia, assessore alla Polizia Locale - e tutti dobbiamo collaborare partendo dal rispetto delle piccole semplici regole quotidiane». Anche questa volta la Motorizzazione Civile ha messo a disposizione un'officina mobile in piazza Marconi per accertare eventuali manomissioni dei presenti veicoli.

Non sono state poche le contestazioni arrivate dai rispettivi proprietari. «I cittadini - ha concluso l'assessore - che si sono lamentati per l'inutilizzo momentaneo dei loro mezzi devono avere pazienza ed essere più collaborativi perché se si chiedono più controlli, è chiaro che da parte loro ci debba essere un minimo di partecipazione e sopportazione. Non si può chiedere e guardare sempre l'altro, ognuno è chiamato a fare la sua parte».