«A Bitonto centro storico trasformato dagli anni '90. La politica la smetta di strumentalizzarlo»

L'appello di uno dei ristoratori della zona antica della città: «Ricordo quando ti rubavano le scarpe se ci passavi. Rispettateci»

martedì 14 luglio 2020 7.32
Oasi dorata che pullula di attività e serenità secondo le forze di maggioranza, girone dantesco tra malvivenza e barbarie di inciviltà secondo quelle di opposizione. È un centro storico di Bitonto "sospeso" quello che restituisce lo storytelling delle forze politiche locali che si scontrano sul campo di battaglia delle imminenti elezioni regionali. Una dicotomia di visioni sempre presente durante tutti i periodi ma che, durante le campagne elettorali, si acuisce offrendo sempre due visioni distanti anni luce tra loro. E in genere sempre ancora più distanti dalla realtà oggettiva delle cose.
Un gioco al massacro sulla pelle di quanti vivono e lavorano nella zona antica della città, che ha effettivamente stancato. In particolare proprio le "vittime" di questo gioco, che non ci stanno a vedere il destino dei propri progetti nelle mani di chi ha interesse a dipingere la realtà sempre molto più rosea o molto più nera di come in effetti sia.
A partire da Domenico Catelli, uno dei precursori delle attività commerciali nel rilanciato centro storico, che ha voluto, con una pubblica nota, chiedere ai politici di entrambi gli schieramenti, di maggioranza e opposizione, maggiore rispetto.

«Io me la ricordo Bitonto negli anni 90 – dice Domenico richiamando la memoria - quando andavi in giro nel centro storico con la paura che ti rubassero le scarpe da ginnastica firmate (LE SCARPE!!!), quando era consuetudine veder rubare un'auto sotto i propri occhi e dover fare finta di nulla perché quello che ti insegnava la strada era l'omertà per poter vivere tranquillo. Quando c'era paura da parte di chi non abitava nel centro storico anche solo ad avvicinarsi al centro storico stesso».

«Io – spiega il gestore - tutto questo oggi non lo vedo, io oggi vedo tanta gente come me che vive il centro storico e ha investito nel centro storico. Non chiedo troppo, chiedo solo che si parli di noi ogni tanto, che si parli e si scriva di quanta economia facciamo girare, tutti quanti, perché ce lo meritiamo. E non ci meritiamo merda a secchi in maniera trasversale solo per mere opportunità politiche che non ci toccano e da cui vogliamo star lontani. Siamo il futuro eppure siamo stanchi, stanchi di dover avere pensieri per dinamiche che non ci riguardano. Cosa non avete capito ancora delle parole evoluzione, crescita e cambiamento?».