Il momento dell'inaugurazione di Visioni Periferiche
Il momento dell'inaugurazione di Visioni Periferiche
Cultura

Via al Festival di cinema Visioni Periferiche

Inaugurato il 18 luglio al Teatro Traetta, prossimo appuntamento giovedì 20

"Ciò che produce giovamento" è questo il significato del termine approdare, come ha specificato il professor Nicola Pice, durante l'introduzione del documentario Terre d'Approdo, presentato martedì 18 luglio presso il Teatro Traetta di Bitonto, nell'ambito dell'iniziativa inaugurale del festival di cinema Visioni Periferiche, la rassegna cinematografica che intende animare le periferie della città. E così, quella 'Terra d'approdo', cercata dai protagonisti del documentario di Gaetano Fracassio, quella continua ricerca di uno spazio, di uno stato d'animo in cui approdare, diventa la ricerca interiore di ognuno di noi, che continuiamo a domandarci quale sarà la nostra terra d'approdo.

È con questo intento, con l'obiettivo di vedere i luoghi e le cose in un altro modo e in un'altra prospettiva che è stato concepito il festival, «ogni giorno, sul lavoro, nello studio siamo concentrati su un punto fisso, su qualcosa che catalizza la nostra attenzione. Visioni periferiche è l'occasione per guardare le cose da un punto di vista diverso, altro, che non avevamo considerato – ha dichiarato Nicolò Ventafridda, direttore artistico di Visioni Periferiche - È vivere i luoghi che non pensavamo di frequentare, conoscere le persone che non credevamo di incontrare. Perché questo festival nasce pensando ai ragazzi che vivono contesti di periferia urbana, di precarietà, di abbandono. Ed è avere il diritto, la libertà, di quegli stessi ragazzi, di immaginare la propria realtà, dando occasione a tutti, di rivivere la città, in maniera inedita e condivisa».

I saluti istituzionali sono stati affidati all'assessore alle politiche giovanili Christian Farella: «I giovani non devono essere solo i fruitori dei servizi, ma devono essere i protagonisti dei nostri servizi. Questo festival è pensato dai giovani per i giovani, ed ha una grande vocazione, quella di voler abitare le periferie per proteggerle dalla marginalità e l'amministrazione comunale è molto attenta a questa tematica. Siamo fieri di essere qui».

Saranno 4 gli appuntamenti pensati per rigenerare le periferie urbane in questa speciale programmazione pensata dall'associazione "U-Lab" con il patrocinio del Comune di Bitonto, il prossimo è in programma per giovedì 20 luglio alla Cittadella del Bambino con la proiezione di "Un ponte del nostro tempo" di Raffaello Fusaro. Ospite il regista, che dialogherà con Nicola Parisi, professore del Politecnico di Bari. Il documentario di Fusaro racconta il costante lavoro svolto sotto il sole e sotto la pioggia, di notte e di giorno, durante la pandemia, per la ricostruzione del Ponte di Genova, a seguito del tragico crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018. Tra cordoglio ed orgoglio, in dodici mesi, le mani e le menti di oltre mille uomini lavorano, da nord a sud per restituire il ponte alla comunità. Un ponte che unisce, che sfida la gravità. Un "bianco vascello" prende forma dalla visionarietà di Renzo Piano e dall'acciaio forgiato negli stabilimenti Fincantieri. Un progetto realizzato dall'uomo. Non uno, ma tanti, che hanno contribuito a sostenere il Ponte ed il sogno di vararlo tra vento e cielo.

L'incontro verrà moderato da Federica Fiorio, presidente di U-lab aps e da Nicolò Ventafridda, direttore artistico del festival. A seguire il dj-set con IllPresoMale. Presente anche lo stand food&drink curato dal Sale in Zucca. Gli organizzatori consigliano di portare un telo mare o una stuoia per poter godere interamente della proiezione, saranno tuttavia presenti sedie e altri supporti.

Tutti gli eventi sono gratuiti. Il Festival è interamente organizzato da ragazzi, studenti e artisti emergenti del territorio, in un proficuo dialogo e confronto tra generazioni. Tutte le proiezioni sono svolte in luoghi privi di barriere architettoniche e con posti riservati a persone con difficoltà fisico-motorie.
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