Madre Letizia
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Vita di città

«Mangio poco, prego e vivo felice»: suor Letizia racconta i suoi 110 anni al prof. Moschetta

La comunità del Monastero delle Vergini ha celebrato, ieri, il 110° compleanno della monaca

Centodieci anni, ma con la serenità e la lucidità di chi ha vissuto ogni giorno come un dono. La comunità del Monastero delle Vergini di Bitonto ha celebrato, ieri, un compleanno straordinario: quello di suor Maria Letizia, al secolo Maria Francesca Pastore, nata a Santeramo in Colle, cresciuta in una masseria di Gioia del Colle e da 85 anni suora di clausura, di cui sessanta vissuti nel cuore del centro antico di Bitonto.

A raccontare la sua storia e la sua straordinaria vitalità è stato il prof. Antonio Moschetta, bitontino doc e ordinario di Medicina Interna all'Università di Bari, che ha voluto farle visita in occasione del suo 110° compleanno. «Tra le amorevoli cure delle sue consorelle – ha scritto il professore – suor Maria Letizia compie più di un giro di boa. L'ho incontrata per capire il segreto della sua longevità, ma ciò che mi ha colpito di più è stato il suo sguardo azzurrino, la pelle vellutata e la stretta di mano ferma e convincente».

Dietro quello sguardo pieno di dolcezza si nasconde una vita intensa e rigorosa, segnata da sacrificio e dedizione. Orfana di madre a soli dieci anni – «stroncata da un tumore al seno a 42 anni», ricorda – e poi anche del padre, scomparso a 80 anni per un tumore al colon retto, suor Maria Letizia ha scelto giovanissima la via della fede e del silenzio claustrale. Da allora, ha vissuto seguendo un ritmo di preghiera, lavoro e contemplazione, dedicandosi con pazienza e maestria all'arte della rilegatura dei volumi danneggiati dalla storica alluvione di Firenze del 1966 e alla miniatura, una delle più antiche e raffinate forme d'arte monastica.

Il segreto della sua longevità, però, suor Maria Letizia lo racconta al prof. Moschetta con semplicità disarmante: «Dormo sette, otto ore ogni notte, mangio pochissimo, gusto tutto, specialmente legumi, non amo particolarmente i dolci, faccio una vita semplice e prego».

Parole che, per chi come Moschetta si occupa di ricerca sul metabolismo e sulla longevità, sembrano valere più di un trattato scientifico. Una vita interamente donata a Dio, quella della religiosa, segnata da un sorriso sempre gentile e da una serenità profonda. Alla domanda su come si senta, suor Maria Letizia ha risposto con una frase che racchiude il senso di un'esistenza lunga e luminosa: «Felicissima, perché nella grazia di Dio».

Un esempio raro e prezioso di umiltà, equilibrio e amore per la vita, che oggi commuove e ispira non solo la comunità del Monastero delle Vergini, ma l'intera città di Bitonto, che la considera ormai a tutti gli effetti una sua figlia spirituale.
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