
Cultura
L'abbazia di San Leone a Bitonto svela i suoi segreti medievali
Sabato momento di studio e divulgazione sul monastero benedettino con quasi un millennio di storia
Bitonto - mercoledì 3 aprile 2019
11.15
Si terrà sabato 6 aprile nella Sala San Damiano della Chiesa di San Leone la Giornata di Studi L'abbazia di San Leone a Bitonto – un momento di studio; un'occasione di approfondimento e studio con la direzione scientifica di Marcello Mignozzi supportata dal comitato scientifico composto da: Gioia Bertelli, Chiara Cannito, Pietro Carfagna, Mauro Vincenzo Fontana, Marcello Mignozzi, Stefano Milillo, Nicola Roberto Toscano, Liliana Tangorra.
La prima notizia relativa a una chiesa intitolata a San Leone in Bitonto risale al 1105 ed è riportata nel Codice Diplomatico Barese. L'edificio doveva far parte del grande complesso monastico benedettino fondato extra moenia all'incirca nell'XI secolo. Notizie più precise sono restituite da documenti più tardi, soprattutto in relazione a un'importantissima fiera annuale, attestata già dal 1197. Tale voce documentaria ne farebbe una tra le più antiche fiere dell'Italia medievale. L'importanza assunta nel corso dei secoli nell'intero sistema fieristico nazionale le fece meritare persino un cenno nel celebre Decamerone di Boccaccio.
Gli approfondimenti critici previsti per questa giornata di studi mirano, dunque, a riportare l'attenzione su questo importante evento e sul monumento attorno al quale nacque e prosperò, con l'intento di rivalutarne l'impatto sulla Bitonto storica e sottolinearne le potenzialità per la Bitonto presente e futura.
Le voci di giovani studiosi sono riunite in un unico luogo proprio al fine di analizzare l'abbazia di San Leone in maniera multi-disciplinare, dedicando la dovuta attenzione tanto agli aspetti storici e folkloristici quanto a quelli artistici, architettonici e urbanistici. L'approccio didattico della sessione mattutina punta ad avvicinare le nuove generazioni a un monumento 'chiave' per la storia di Bitonto e della Puglia intera, le cui trasformazioni nel tempo sono anche imputabili alla ricchezza che la fiera garantì all'intera abbazia.
La fiera era organizzata in onore di san Leone Magno, quarantacinquesimo vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, che a quei tempi era celebrato l'11 aprile. Tra la fine del Medioevo e la prima età moderna, la fiera era divenuta così importante che nel giorno della sua inaugurazione si organizzava, per le strade dell'urbe, un corteo a cui prendevano parte gentiluomini e nobildonne, rappresentanti del clero e armigeri. La sfilata era aperta da due araldi, che elevavano sulle teste degli spettatori il gonfalone della città e le insegne reali. Il lungo corteo partiva dall'abbazia di San Leone e finiva nella zona della fiera, dove i monaci e l'abate accoglievano i dignitari; dopo la benedizione rituale, la fiera era finalmente aperta al pubblico.
Tra tende e banchi si incontravano commercianti, contadini, pastori, massaie, artigiani e semplici curiosi richiamati dalle terre limitrofe nonché da luoghi molto lontani, nella speranza di stringere affari convenienti. Dal XVII secolo, la diminuzione dell'affluenza di mercanti e compratori da Venezia, una delle interlocutrici principali per il commercio pugliese, portò a un primo momento di declino. Nei secoli seguenti, poi, complice anche il passaggio in mano comunale voluto da Murat, il prestigio della fiera venne completamente meno, costringendola a una fine inesorabile.
La Giornata di Studi 'L'Abbazia di San Leone a Bitonto: un monumento nel tempo', porrà quindi la sua attenzione su territori ancora inesplorati, alla ricerca di quel passato comune la cui riscoperta è alla base della costituzione di una consapevole identità dei luoghi e dei suoi abitanti.
La prima notizia relativa a una chiesa intitolata a San Leone in Bitonto risale al 1105 ed è riportata nel Codice Diplomatico Barese. L'edificio doveva far parte del grande complesso monastico benedettino fondato extra moenia all'incirca nell'XI secolo. Notizie più precise sono restituite da documenti più tardi, soprattutto in relazione a un'importantissima fiera annuale, attestata già dal 1197. Tale voce documentaria ne farebbe una tra le più antiche fiere dell'Italia medievale. L'importanza assunta nel corso dei secoli nell'intero sistema fieristico nazionale le fece meritare persino un cenno nel celebre Decamerone di Boccaccio.
Gli approfondimenti critici previsti per questa giornata di studi mirano, dunque, a riportare l'attenzione su questo importante evento e sul monumento attorno al quale nacque e prosperò, con l'intento di rivalutarne l'impatto sulla Bitonto storica e sottolinearne le potenzialità per la Bitonto presente e futura.
Le voci di giovani studiosi sono riunite in un unico luogo proprio al fine di analizzare l'abbazia di San Leone in maniera multi-disciplinare, dedicando la dovuta attenzione tanto agli aspetti storici e folkloristici quanto a quelli artistici, architettonici e urbanistici. L'approccio didattico della sessione mattutina punta ad avvicinare le nuove generazioni a un monumento 'chiave' per la storia di Bitonto e della Puglia intera, le cui trasformazioni nel tempo sono anche imputabili alla ricchezza che la fiera garantì all'intera abbazia.
La fiera era organizzata in onore di san Leone Magno, quarantacinquesimo vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica, che a quei tempi era celebrato l'11 aprile. Tra la fine del Medioevo e la prima età moderna, la fiera era divenuta così importante che nel giorno della sua inaugurazione si organizzava, per le strade dell'urbe, un corteo a cui prendevano parte gentiluomini e nobildonne, rappresentanti del clero e armigeri. La sfilata era aperta da due araldi, che elevavano sulle teste degli spettatori il gonfalone della città e le insegne reali. Il lungo corteo partiva dall'abbazia di San Leone e finiva nella zona della fiera, dove i monaci e l'abate accoglievano i dignitari; dopo la benedizione rituale, la fiera era finalmente aperta al pubblico.
Tra tende e banchi si incontravano commercianti, contadini, pastori, massaie, artigiani e semplici curiosi richiamati dalle terre limitrofe nonché da luoghi molto lontani, nella speranza di stringere affari convenienti. Dal XVII secolo, la diminuzione dell'affluenza di mercanti e compratori da Venezia, una delle interlocutrici principali per il commercio pugliese, portò a un primo momento di declino. Nei secoli seguenti, poi, complice anche il passaggio in mano comunale voluto da Murat, il prestigio della fiera venne completamente meno, costringendola a una fine inesorabile.
La Giornata di Studi 'L'Abbazia di San Leone a Bitonto: un monumento nel tempo', porrà quindi la sua attenzione su territori ancora inesplorati, alla ricerca di quel passato comune la cui riscoperta è alla base della costituzione di una consapevole identità dei luoghi e dei suoi abitanti.