Picerno-Bitonto
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Cronaca

Chiesto il rinvio a giudizio per 9 persone per la combine Bitonto-Picerno

La vicenda risale al 5 maggio 2019

Rinvio a giudizio per nove persone tra cui anche calciatori, ex dirigenti e tecnici del Bitonto calcio.

È quanto ha richiesto la Procura della Repubblica di Bari nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta combine tra la compagine neroverde ed il Picerno. I fatti risalgono al campionato 2018-2019 ed il reato contestato è frode sportiva.

Oggetto dell'accusa la partita del 5 maggio 2019 con i presunti accordi tra lucani e bitontini nella sfida disputata a Rionero in Vulture.

Per il pubblico ministero, Michele Anaclerio, Antonio Giulio Picci, Giovanni Montrone e Francesco Cosimo Patierno, allora in forza al Bitonto Calcio, avrebbero ricevuto la somma complessiva di 10mila euro in contanti per alterare il risultato della sfida conclusasi con il punteggio di 3-2 per i rossoblù, esito che consentì al Picerno di essere a sua volta promosso in serie C senza disputare lo spareggio.

Da quell'episodio scaturì una inchiesta della Guardia di Finanza, che eseguì perquisizioni e che portò alla retrocessione in D del Picerno ed a 5 punti di penalizzazione del Bitonto, che fu così anch'esso retrocesso nella prima serie nazionale dilettantistica a vantaggio del Foggia.

Secondo il castello accusatorio, la somma di denaro per truccare la gara sarebbe stata concordata con l'allora d.g. del Picerno, Vincenzo Mitro, ex guardalinee internazionale, con l'ex allenatore della squadra lucana, Domenico Giacomarro, con l'allenatore in seconda Nicola Tramutola e un altro dirigente della formazione lucana, Pietro Chiaradia. Nell'imputazione si legge inoltre che il «promotore dell'accordo illecito e intermediario» sarebbe stato l'ex ds del Potenza, Vincenzo De Santis.

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