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«Chi vaccinerà gli italiani nel momento cruciale della pandemia?»

Il sindacato Nursing up: «Decine di infermieri liberi professionisti hanno risposto al bando del Governo e oggi sono totalmente ignorati»

«Lo abbiamo paragonato a un fragile castello di sabbia pronto a crollare con la prima folata di vento. A un aereo di cartone che dal primo momento stentava a decollare. Oggi il piano vaccini del Commissario straordinario Domenico Arcuri (le tristi metafore in questo senso si sprecano) assume sempre di più le sembianze di una fragile scala di sottilissimo vetro, su cui si preparano a salire milioni di italiani, che aspettano con ansia quelle somministrazioni di massa che dovrebbero salvare la loro vita». Valutazione molto severa, quella del presidente nazionale del sindacato Nursing up Antonio De Palma, a proposito della gestione del piano vaccinale anti-Covid sul territorio italiano.

«A sostenere questa scala ci sarebbero gli infermieri, al momento ahimè pochi, pochissimi. Sono coloro che dovranno reggere il peso della missione, che dovrebbero evitare che alla fine della scala si cada nel vuoto, che rischiano di crollare per primi per la fragilità della struttura, esposti da tempo, come sono, in prima linea, nella battaglia contro la morte.
Ci arrivano testimonianze, in queste ultime ore, che non esagerando definiremmo letteralmente fuori dal mondo, di colleghi che aspettano da oltre un mese - dal 16 dicembre, giorno di inizio per la presentazione delle domande - la risposta del Governo, dopo aver inviato la loro proposta di adesione al bando vaccini. Professionisti della sanità che hanno dato la loro disponibilità, ma che sono stati totalmente ignorati. Altri che, strada facendo, parliamo sempre di infermieri che hanno risposto al bando, hanno mollato perché stanchi di rimanere nel limbo. Alla fine hanno accettato altre proposte. Devono pur lavorare!».

Nursing up ha promosso una nuova indagine sindacale tesa a scoprire per quale motivo - secondo i dati in possesso dell'organizzazione - il meccanismo di reclutamento sembrerebbe così bloccato. «Siamo preoccupati per quanto sta accadendo. E stiamo concretamente pensando di chiedere un intervento del ministro Speranza e del viceministro Sileri, nonché del presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini.
Nel pieno caos della presa di posizione della Pfizer, che ha deciso di ridurre la quantità di fiale, e ignorandone al momento le ragioni, ci troviamo di fronte a decine di telefonate di infermieri che ci chiedono spiegazioni in merito alle mancate risposte del Governo. In particolare alcuni colleghi ci fanno notare l'articolata e complessa modalità di azione delle famose agenzie esterne scelte da Arcuri, decisione per noi incomprensibile non smetteremo mai di dirlo, per lo spreco di denaro che ne deriva, che ricontattano, solo in alcuni casi, gli infermieri che hanno fatto domanda. Invece di accelerare i tempi cosa fanno queste agenzie? Richiedono nuovamente i documenti che l'infermiere ha già inviato la prima volta, e poi si riservano ancora di vagliare le loro posizioni. Una pericolosa perdita di tempo prezioso, un giro infinito! Mentre i cittadini aspettano di essere vaccinati!» ha concluso De Palma.
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