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Cronaca
A Bitonto la palazzina popolare trasformata in un supermarket della droga
L'intervento della Polizia con i tecnici dell'Arca: demolite le porte blindate installate dagli spacciatori. Una botola per fuggire dal retro
Bitonto - mercoledì 17 settembre 2025
12.47 Comunicato Stampa
Una palazzina popolare di via La Malfa, al quartiere periferico 167 di Bitonto, era stata trasformata in un vero e proprio market della droga. All'ingresso, infatti, era stato installato un portone blindato dotato di una piccola apertura: i clienti inserivano i soldi e poi ottenevano lo stupefacente. Proprio come avviene nel Bronx.
Anche qui gli spacciatori impedivano agli inquilini di entrare a uscire dal fabbricato nelle ore in cui il supermercato della droga era aperto. La situazione è stata risolta oggi con l'intervento della Polizia di Stato e dei tecnici dell'Arca, che hanno rimosso le porte blindate. All'interno del fabbricato sono infatti stati trovati altri passaggi che portano al cortile sul retro, tutti chiusi da porte blindate: servivano a impedire l'intervento delle forze dell'ordine e a consentire la fuga dei pusher.
Anche nei box auto è stata trovata e rimossa un'altra porta blindata che collega il garage del civico 88 con quello della palazzina vicina: serviva come via di fuga, così come la botola chiusa con porte scorrevoli in ferro che collega il garage all'area retrostante la palazzina. Le porte blindate sono state rimosse restituendo la serenità ai residenti. È emerso che i pusher oltre ad impedire l'accesso e l'uscita avevano disattivato i citofoni: gli inquilini non potevano neanche ricevere visite.
«La palazzina, a Bitonto - ha detto Piero de Nicolo - era dotata di un portone blindato con dei vetri antiproiettile con una piccola apertura attraverso la quale vi era il passaggio di sostanze stupefacenti e di denaro, come in un distributore automatico. L'accesso all'interno del fabbricato era così controllato dagli spacciatori».
Anche qui gli spacciatori impedivano agli inquilini di entrare a uscire dal fabbricato nelle ore in cui il supermercato della droga era aperto. La situazione è stata risolta oggi con l'intervento della Polizia di Stato e dei tecnici dell'Arca, che hanno rimosso le porte blindate. All'interno del fabbricato sono infatti stati trovati altri passaggi che portano al cortile sul retro, tutti chiusi da porte blindate: servivano a impedire l'intervento delle forze dell'ordine e a consentire la fuga dei pusher.
Anche nei box auto è stata trovata e rimossa un'altra porta blindata che collega il garage del civico 88 con quello della palazzina vicina: serviva come via di fuga, così come la botola chiusa con porte scorrevoli in ferro che collega il garage all'area retrostante la palazzina. Le porte blindate sono state rimosse restituendo la serenità ai residenti. È emerso che i pusher oltre ad impedire l'accesso e l'uscita avevano disattivato i citofoni: gli inquilini non potevano neanche ricevere visite.
«La palazzina, a Bitonto - ha detto Piero de Nicolo - era dotata di un portone blindato con dei vetri antiproiettile con una piccola apertura attraverso la quale vi era il passaggio di sostanze stupefacenti e di denaro, come in un distributore automatico. L'accesso all'interno del fabbricato era così controllato dagli spacciatori».



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