
Cronaca
Aggredito in corsia da un medico, la storia di un dipendente ASL Bari
Lui è bitontino ed il caso è finito sui medi nazionali
Bitonto - sabato 13 dicembre 2025
Martedì scorso, 9 dicembre, un dipendente amministrativo del distretto socio-sanitario 3 di Bitonto è stato aggredito da un medico.
Un fatto singolare, culmine di tensioni che si sono accumulate negli anni.
Il dipendente amministrativo ha riportato la frattura delle ossa nasali ed una prognosi di 20 giorni. «La direzione del distretto - si legge in una nota ASL Bari - ha già chiesto una relazione sulla vicenda alle persone coinvolte. Entro 48 ore, le risultanze saranno comunicate alla direzione strategica che attiverà i due percorsi previsti: da un lato l'audit disposto dalla procedura aziendale per la gestione delle aggressioni agli operatori sanitari, dall'altro il deferimento all'Ufficio procedimenti disciplinari».
Ma cosa è successo in quella giornata? La vittima lo spiega meglio al Corriere del Mezzogiorno: «Ero appena uscito e mi trovavo nel parcheggio interno. Ho incrociato il medico, che da anni mi rivolge insulti e minacce. Quando gli ho chiesto di smetterla, mi ha colpito con un pugno tra l'occhio, lo zigomo e il naso». Gli insulti, secondo quanto raccontato al quotidiano regionale, andrebbero avanti da sette anni e le tensioni si sarebbero quindi accumulate. Non ci sono testimoni, però, dell'accaduto, solo quel vistoso ematoma sotto l'occhio, generato dalla frattura delle ossa nasali.
L'azienda era stata informata dei contrasti e del clima poco sereno che si respirava e questo amaro epilogo, però, sembra essere l'esito di un immobilismo da comprendere.
«La vicenda avrà un risvolto penale - ha detto la vittima al Corriere del Mezzogiorno - Inoltre chiederò formalmente l'allontanamento del medico: nelle condizioni attuali non posso rientrare a lavorare serenamente. Mi aspetto che l'azienda riconosca la gravità dell'accaduto e intervenga rapidamente. La sicurezza sul luogo di lavoro deve valere per tutti. Aggressioni tra colleghi non possono essere tollerate in nessun contesto, men che meno in una struttura sanitaria», è la conclusione della vittima.
Inevitabilmente la nostra testata dà diritto di replica a chiunque ne avesse titolo. Una vicenda in ogni caso amara che organi interni all'Azienda Sanitaria Locale ed inquirenti chiariranno certamente nelle prossime settimane.
Un fatto singolare, culmine di tensioni che si sono accumulate negli anni.
Il dipendente amministrativo ha riportato la frattura delle ossa nasali ed una prognosi di 20 giorni. «La direzione del distretto - si legge in una nota ASL Bari - ha già chiesto una relazione sulla vicenda alle persone coinvolte. Entro 48 ore, le risultanze saranno comunicate alla direzione strategica che attiverà i due percorsi previsti: da un lato l'audit disposto dalla procedura aziendale per la gestione delle aggressioni agli operatori sanitari, dall'altro il deferimento all'Ufficio procedimenti disciplinari».
Ma cosa è successo in quella giornata? La vittima lo spiega meglio al Corriere del Mezzogiorno: «Ero appena uscito e mi trovavo nel parcheggio interno. Ho incrociato il medico, che da anni mi rivolge insulti e minacce. Quando gli ho chiesto di smetterla, mi ha colpito con un pugno tra l'occhio, lo zigomo e il naso». Gli insulti, secondo quanto raccontato al quotidiano regionale, andrebbero avanti da sette anni e le tensioni si sarebbero quindi accumulate. Non ci sono testimoni, però, dell'accaduto, solo quel vistoso ematoma sotto l'occhio, generato dalla frattura delle ossa nasali.
L'azienda era stata informata dei contrasti e del clima poco sereno che si respirava e questo amaro epilogo, però, sembra essere l'esito di un immobilismo da comprendere.
«La vicenda avrà un risvolto penale - ha detto la vittima al Corriere del Mezzogiorno - Inoltre chiederò formalmente l'allontanamento del medico: nelle condizioni attuali non posso rientrare a lavorare serenamente. Mi aspetto che l'azienda riconosca la gravità dell'accaduto e intervenga rapidamente. La sicurezza sul luogo di lavoro deve valere per tutti. Aggressioni tra colleghi non possono essere tollerate in nessun contesto, men che meno in una struttura sanitaria», è la conclusione della vittima.
Inevitabilmente la nostra testata dà diritto di replica a chiunque ne avesse titolo. Una vicenda in ogni caso amara che organi interni all'Azienda Sanitaria Locale ed inquirenti chiariranno certamente nelle prossime settimane.
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