Omicidio Tarantino, Abbaticchio: «Grazie alle forze dell'ordine. Nessuna via d'uscita per chi infrange la legge»

Il sindaco di Bitonto duro con i responsabili: «Cancro sociale da combattere quotidianamente»

lunedì 19 marzo 2018 12.33
Un ringraziamento alle forze dell'ordine che hanno arrestato i presunti killer di Anna Rosa Tarantino e una nuova dura condanna a chi ha deciso di vivere nell'illegalità.

Gli arresti arrivati dopo la tragica morte dell'84enne rimasta vittima innocente durante uno scontro a fuoco tra bande rivali lo scorso 30 dicembre, rinnovano la lotta del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, contro la malavita locale, che nel weekend ha subito un duro colpo da parte delle forze dell'ordine che hanno praticamente disarticolato i due gruppi egemoni sul territorio: quello dei Cipriano e quello dei Conte.

«Ancora una volta – ha detto Abbaticchio – lo Stato e la legalità si impongono e indicano la strada giusta per la rivincita dei nostri territori, minacciati da gente senza scrupoli e senza regole, vero cancro sociale da combattere quotidianamente».

«L'operazione di polizia dei giorni scorsi – aggiunge – è il frutto di un impegno costante sul campo, garantito in questi mesi per volontà del ministro Minniti subito dopo l'assurda uccisione della signora Tarantino. La capacità investigativa e operativa della magistratura e delle forze di polizia ha consentito una risposta forte e inequivocabile, che mettendo in chiaro come non vi sia alcuna via di uscita per chi infrange la legalità. Prima o poi finisce male».

«Mi piace sottolineare – ha concluso Abbaticchio – la circostanza che gli arresti degli assassini appartenenti ai due clan malavitosi in guerra cadano alla vigilia della XXIII Giornata della memoria e dell'impegno che sarà celebrata il 21 marzo a Foggia, dedicata al ricordo delle vittime innocenti delle mafie».

«La manifestazione organizzata da Libera e sostenuta da Avviso Pubblico rappresenta un segno tangibile dell'impegno quotidiano delle forze sane della società civile per la memoria, la verità e la giustizia, dovute alle centinaia di famiglie che nel nostro Paese sono state segnate con il sangue dei propri cari dalle guerre di mafie».