Bitonto, la criminalità si sposta a Giovinazzo e Molfetta?

I sindaci Depalma e Minervini chiedono aiuto al Prefetto di Bari

martedì 16 gennaio 2018 18.07
Emergenza criminalità nel nord barese: il sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma, e il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, hanno scritto una lettera congiunta al Prefetto di Bari per chiedere una presenza più massiccia di forze dell'ordine sul territorio del nord barese.

Alla luce «di una inspiegabile recrudescenza di fenomeni criminali registrata in queste ultime settimane sia a Giovinazzo che a Molfetta», i due sindaci ipotizzano che le bande criminali si stiano spostando nei Comuni limitrofi dopo che è stata decisa una presenza massiccia delle forze dell'ordine nel Comune di Bitonto dopo l'omicidio di Anna Rosa Tarantino, la donna di 84 anni uccisa durante l'agguato avvenuto il 30 dicembre scorso nel centro storico, che aveva come obiettivo dei sicari un 20enne pregiudicato, Giuseppe Casadibari, rimasto ferito e ora divenuto collaboratore di giustizia.

«In queste ultime settimane, all'improvviso, si stanno verificando fatti di cronaca allarmanti per il nostro territorio - ha dichiarato Depalma ai microfoni di Telenorba -. Oltre all'incendio di 9 automobili nel giro di sole 48 ore, i Carabinieri hanno registrato rapine, furti in appartamenti, spaccate ai danni di esercizi commerciali e furti di auto».

«Francamente - prosegue - episodi del genere non si erano mai manifestati in questa maniera così massiccia e in un così breve lasso di tempo. Io e il collega Minervini siamo allarmati, temiamo che ci possa essere una relazione con gli ultimi fatti accaduti a Bitonto e che la malavita, avendo difficoltà ad agire in questo momento in un paese presidiato dalle forze dell'ordine, si stia spostando nei comuni limitrofi».

«Di qui la decisione congiunta, perché vogliamo affrontare il problema facendo scudo e squadra come territorio, di scrivere al Prefetto di Bari per chiedere un incontro urgente nel quale affrontare la situazione. Ogni giorno - dice ancora - è un bollettino di guerra, da soli non possiamo fare nulla ma certamente non intendiamo abbassare la guardia».

«La reazione delle comunità deve essere compatta nel rigettare il fenomeno criminale non permettendo che clan o organizzazioni malavitose - conclude Depalma - possano intendere i nostri territori come nuove piazze da conquistare».