Bianca Guaccero testimonial di una campagna per le bambine malate di cancro

Con “Non è un trucco”, ombretti, matite e phard per riscoprire la propria femminilità e l'amore per il corpo

lunedì 24 giugno 2019 17.35
Il trucco non per nascondersi ma per valorizzarsi. È questo l'obiettivo del progetto "Non è un trucco" che Apleti e Puro Bio Cosmetic hanno portato nel reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari col supporto di una madrina d'eccezione: Bianca Guaccerto. La brava soubrette di Bitonto, reduce dai successi della sua trasmissione su Rai2 "Detto Fatto" di cui ha preso le redini a settembre scorso, non ci ha pensato un attimo e si è subito fatta coinvolgere da questa iniziativa.
Domani dunque sarà ospite del reparto a partire dalle 16 per portare ombretti, matite e fard alle piccole "combattenti" del reparto e aiutarle a riscoprire la propria femminilità, ritagliarsi del tempo per coccolarsi e riacquistare un rapporto più armonico col proprio corpo, anche in un momento delicato come quello della malattia.
Un modo per far ritrovare alle giovani pazienti la propria immagine trasformata dalle cure chemioterapiche, valorizzandone i cambiamenti, per tornare ad esprimere se stesse attraverso un racconto che non esuli più dal proprio corpo.
«È un onore per me essere la testimonial di questo progetto – ha detto la Guaccero commentando l'iniziativa - poter conoscere personalmente queste giovani pazienti oncologiche e trascorrere un pomeriggio con loro, truccandoci e divertendoci. Saranno loro a regalare a me quei sorrisi "senza trucco" che riempiono l'anima».


Il primo incontro – ne saranno programmati circa 2 ogni mese - sarà dedicato alle ragazze ed eccezionalmente alle mamme di tutti i piccoli pazienti oncologici. In questa occasione le professioniste dell'azienda Puro Bio Cosmetic si occuperanno di truccare, dare consigli e suggerimenti sul mondo del make up e della bellezza.

«Affrontare la patologia oncologica durante l'adolescenza – spiegano i responsabili del progetto - è una sfida difficile che si aggiunge ai normali compiti evolutivi propri di questo momento della crescita. Quando tutto è in trasformazione, la patologia tumorale arriva esponendo l'adolescente a incertezze e fragilità, paure e angosce rispetto a se stesso, il proprio presente e soprattutto il proprio futuro. I cambiamenti con cui confrontarsi, imposti dalla malattia, sono tanti: la propria autonomia e indipendenza, la gestione del tempo, la vita sociale ridotta, la relazione con la propria sessualità, il rapporto con il proprio corpo».

«Curare un tumore – si legge ancora nella nota stampa - richiede dover affrontare lunghe cure, con un impatto decisivo sull'aspetto esteriore. Un adolescente nel suo percorso evolutivo si interroga sui cambiamenti fisiologici del proprio corpo, cerca di conoscerlo, valorizzarlo o denigrarlo, raccontandone qualcosa. Con la malattia oncologia subisce gli effetti collaterali delle terapie che trasformano, sconvolgono e ridelineano il proprio modo di apparire. Tutto questo ha una ricaduta diretta sulla sfera psicologica del giovane paziente, sulla sua autostima, sul suo modo di percepirsi e interagire con i coetanei».