Lugi d'Ambrosio Lettieri
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Politica

Sicurezza, d'Ambrosio Lettieri in visita a Bitonto

Il senatore di Noi con l’Italia ha visitato il Commissariato di Polizia e la Stazione dei Carabinieri

«Promuovere una vera e propria crociata culturale che ponga al centro della sua azione, come elementi dirimenti, il ripristino della fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini e della consapevolezza che l'omertà concorre a rafforzare la criminalità: penso che questo sia fondamentale.

E quel disegno consegnato da un bambino proprio ai poliziotti e ai carabinieri - ben visibili in questi giorni per le strade di Bitonto scossa fortemente dal brutale omicidio di una innocente - per ringraziarli e benedirli per quello che fanno, rappresenta un segno di speranza fondata nel cambiamento possibile e uno spunto di riflessione per allargare l'orizzonte della lotta alla criminalità».

Così il senatore Lugi d'Ambrosio Lettieri (Noi con l'Italia) che ieri mattina ha fatto visita al Commissariato di Polizia e alla Stazione dei Carabinieri di Bitonto, accolto dal dirigente Fabrizio Gargiulo e dal maresciallo aiutante Giuseppe Salierno.

«La mia visita vuole essere una testimonianza di impegno e la promessa di una presenza sistematica, oltre che un doveroso ringraziamento per il lavoro formidabile che stanno svolgendo - ha affermato il senatore -. Il problema non è tanto quello di inasprire le pene, quanto quello di renderle certe. In questa direzione occorre procedere alla ridefinizione dell'apparato normativo perché sia garantita la certezza della pena e attivare subito interventi efficaci per fornire concretamente il massimo supporto a forze dell'ordine e magistratura. Supporto che va inteso sotto il profilo logistico, strutturale e organizzativo, con particolare riguardo all'adeguamento degli organici e all'aumento delle risorse economiche».

«Giustizia e sicurezza vanno intese come due facce della stessa medaglia – ha sostenuto ancora d'Ambrosio Lettieri - perché è inutile inasprire le pene se poi non c'è una giustizia in grado di applicare la sanzione. Come pure è vano il lavoro delle forze dell'ordine se la giustizia non fa il suo corso».

«Detto questo - ha continuato - il recupero della legalità è fondamentalmente un problema etico. Non si tratta solo di un problema morale individuale, ma soprattutto di un fatto sociale che riguarda i contesti in cui le persone vivono insieme. Per recuperare un nuovo senso di legalità è indispensabile, a mio parere, la collaborazione sinergica tra istituzioni centrali e locali. Ma non si può in alcun modo prescindere da un coinvolgimento dal basso dei cittadini, a partire dalla mobilitazione di tutte le agenzie educative (famiglia, scuola, gruppi sociali) per costruire una cultura diffusa della legalità».

«L'etica della legalità - ha concluso - chiama in causa l'educazione, la funzione formativa come processo centrale nella definizione un nuovo modello di convivenza civile e sociale condivisa. Educare alla legalità significa educare ad un esercizio responsabile della libertà. Per evitare che la mobilitazione si possa limitare solo alla circostanza delittuosa - a Bitonto come ovunque - occorre consegnare alle nostre comunità delle progettualità di bene comune che coinvolgano tutti e considerino diversi ambiti della vita sociale».
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