
Politica
Polo infanzia via Urbano, Consiglio di Stato rigetta l'appello del Comune
La decisione, con diffuse argomentazioni, è intervenuta su di una complessa vicenda sostanziale e processuale
Bitonto - giovedì 17 luglio 2025
Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 6192 depositata il 15.07.2025, ha rigettato l'appello presentato dal Comune di Bitonto avverso la sentenza del TAR Puglia-Bari n. 1295/2024, che aveva dichiarato l'illegittimità dell'aggiudicazione dell'appalto integrato per l'affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell'esecuzione dei lavori per la realizzazione del nuovo polo dell'infanzia in via Domenico Urbano.
La decisione, con diffuse argomentazioni, è intervenuta su di una complessa vicenda sostanziale e processuale, circostanza di cui lo stesso Consiglio di Stato ha dato atto nelle battute conclusive compensando le spese di lite, che ora continuerà innanzi al TAR barese per la sola verifica della sussistenza dei presupposti per l'accoglimento della connessa domanda risarcitoria.
Il sindaco Francesco Paolo Ricci, commentando la sentenza, ha dichiarato: "Non sono state condivise, dunque, le tesi dell'amministrazione comunale a difesa dei provvedimenti impugnati dalla società ricorrente – collocatasi al secondo posto nella graduatoria di gara – nonostante gli sforzi per convincere della bontà dell'interpretazione data dagli uffici alla normativa di riferimento. Una disciplina derogatoria al codice degli appalti, quella intervenuta nel periodo emergenziale Covid per velocizzare gli interventi finanziati dal PNRR, sicuramente poco felice, assai poco coordinata con altre disposizioni dell'ordinamento, certamente lacunosa e scarsamente lungimirante; frutto di una – forse a tratti anche giustificata – frenesia legislativa del periodo, le cui criticità ora emergono".
"Resta comunque qualche perplessità, nonostante l'autorevolezza del collegio giudicante, su alcuni aspetti di particolare novità della vicenda devoluta al massimo giudice amministrativo, che avrebbero forse meritato un diverso approccio critico e una più articolata trama motivazionale. La sentenza tuttavia non potrà che essere rispettata dall'amministrazione, con la certezza che non determinerà negative ripercussioni sull'esecuzione dei lavori, peraltro già in stato molto avanzato, e nell'immutato convincimento che le decisioni a loro tempo assunte dall'Ente rispondessero all'esclusivo interesse della collettività", conclude il primo cittadino.
La decisione, con diffuse argomentazioni, è intervenuta su di una complessa vicenda sostanziale e processuale, circostanza di cui lo stesso Consiglio di Stato ha dato atto nelle battute conclusive compensando le spese di lite, che ora continuerà innanzi al TAR barese per la sola verifica della sussistenza dei presupposti per l'accoglimento della connessa domanda risarcitoria.
Il sindaco Francesco Paolo Ricci, commentando la sentenza, ha dichiarato: "Non sono state condivise, dunque, le tesi dell'amministrazione comunale a difesa dei provvedimenti impugnati dalla società ricorrente – collocatasi al secondo posto nella graduatoria di gara – nonostante gli sforzi per convincere della bontà dell'interpretazione data dagli uffici alla normativa di riferimento. Una disciplina derogatoria al codice degli appalti, quella intervenuta nel periodo emergenziale Covid per velocizzare gli interventi finanziati dal PNRR, sicuramente poco felice, assai poco coordinata con altre disposizioni dell'ordinamento, certamente lacunosa e scarsamente lungimirante; frutto di una – forse a tratti anche giustificata – frenesia legislativa del periodo, le cui criticità ora emergono".
"Resta comunque qualche perplessità, nonostante l'autorevolezza del collegio giudicante, su alcuni aspetti di particolare novità della vicenda devoluta al massimo giudice amministrativo, che avrebbero forse meritato un diverso approccio critico e una più articolata trama motivazionale. La sentenza tuttavia non potrà che essere rispettata dall'amministrazione, con la certezza che non determinerà negative ripercussioni sull'esecuzione dei lavori, peraltro già in stato molto avanzato, e nell'immutato convincimento che le decisioni a loro tempo assunte dall'Ente rispondessero all'esclusivo interesse della collettività", conclude il primo cittadino.