Vincenzo Molinese
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Cronaca

Molinese: «Anna Rosa Tarantino morta due volte, perché vittima innocente»

Il colonnello dei Carabinieri ricorda l'anziana di Bitonto «che si è trovata nel corso di una contesa fra due bande criminali»

Uccisa per sbaglio. Colpita a morte da una pallottola perché presa a caso nel corso di una faida tra criminali senza scrupoli che l'hanno tragicamente coinvolta, il 30 dicembre scorso a Bitonto, in una sparatoria per un regolamento di conti.

Lei, la vittima, stava semplicemente andando a fare la spesa, e si è ritrovata coinvolta in una faida criminale che non le ha lasciato scampo. Se n'è andata nel silenzio, la povera pensionata 83enne Anna Rosa Tarantino, accompagnata dal dolore dai familiari e dallo sgomento di una cittadina intera ancora sconvolta per quel lutto assolutamente immotivato.

Lo stesso silenzio che ha accompagnato operosità e risolutezza degli inquirenti al lavoro sul caso e che ieri, con l'arresto degli autori di quell'omicidio, hanno potuto annunciare una svolta nelle indagini. «Malgrado lo straordinario e positivo risultato ottenuto oggi (ieri, ndr), - le parole del colonnello Vincenzo Molinese - rimane l'amarezza per una povera donna che è rimasta vittima due volte».

«Una vittima innocente - ha proseguito il comandante provinciale dei Carabinieri di Bari - che si è trovata nel corso di una contesa fra opposte bande criminali organizzate che avevano il solo scopo di esercitare il proprio controllo sul territorio». Dunque sono stati arrestati i colpevoli dell'assassinio di Anna Rosa Tarantino, l'anziana di 83 anni rimasta uccisa in una sparatoria tra clan avvenuta la mattina del 30 dicembre scorso a Bitonto.

Dalle prime ore dell'alba, agenti della Polizia di Stato e i Carabinieri hanno eseguito nella cittadina del barese l'arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Bari, di alcuni esponenti dei gruppi criminali Conte e Cipriano, attivi nello spaccio di stupefacenti a Bitonto e in guerra tra di loro da tempo.

Gli stessi, peraltro, sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio, tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione e porto abusivo di armi, minaccia e violenza privata: reati tutti aggravati dall'aver agito ricorrendo al metodo mafioso. «L'attenzione della Direzione Distrettuale Antimafia per Bitonto - ha chiarito Molinese -, che presenta dei fenomeni criminali pericolosi che possono portare a cagionare la morte di una vittima innocente, c'è sempre stata».

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari, hanno consentito di fare piena luce sulle sparatorie avvenute nella mattinata del 30 dicembre nel centro abitato di Bitonto, nel corso di una delle quali, come tristemente noto, nella centralissima via delle Marteri, era rimasta uccisa la pensionata e ferito il 20enne Giuseppe Casadibari, ritenuto dagli investigatori appartenente ad uno dei due sodalizi in lotta.

«Il risultato è anche il frutto di indagini già avviate e di altre in corso di svolgimento - ha detto ancora Molinese - che poi sono state opportunamente orientate dalla sapiente opera dei magistrati. E l'attenzione che viene dedicata, non solo a Bitonto, da parte della Direzione Distrettuale Antimafia, che coordina le attività di Polizia di Stato e Carabinieri, già c'era ed ha consentito di avere una bella base per poter ottenere i risultati» e fermare la faida criminale.

Una guerra senza esclusione di colpi, la loro, in cui è rimasta tragicamente coinvolta la povera Anna Rosa Tarantino "responsabile" solo di trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato…
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