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Politica
Maltrattamenti disabile, la nota dei consiglieri di Fratelli d'Italia
Chiesta l'istituzionalizzazione del daspo urbano
Bitonto - venerdì 20 giugno 2025
Nei giorni scorsi un gruppo di ragazzini ha maltrattato un giovane con disabilità motorie, prendendosi gioco di lui e umiliandolo in modo inaccettabile. È giunta la nota di disapprovazione dei consiglieri comunali di Fratelli d'Italia Domenico Damascelli, Francesco Toscano e Carmela Rossiello, i quali chiedono l'istituzionalizzazione del daspo urbano.
Di seguito il comunicato completo.
«Esprimiamo la nostra ferma condanna per il gravissimo episodio avvenuto nei giorni scorsi, nei pressi dell'ingresso principale della villa comunale di Bitonto.
Questo atto non è isolato, ma riflette un preoccupante clima di insicurezza che si sta diffondendo in città: comitive di piccoli teppisti si divertono a infastidire i passanti, a provocarli, a ostacolare il loro cammino con atteggiamenti violenti e pericolosi in diversi quartieri della città. Riteniamo che sia necessario intervenire immediatamente, con decisione, e dar vita ad attività a lungo termine, favorendo iniziative risolutive ed evitando interventi tampone e provvisori.
Chiediamo all'amministrazione comunale di Bitonto di adottare, senza ulteriori indugi, serrati controlli del territorio, presidi costanti e coordinati di Polizia Locale e forze dell'ordine nelle aree sensibili, potenziamento della videosorveglianza, con lo scopo non solo repressivo, ma preventivo, utilizzando droni e valorizzando le telecamere già operanti.
Questi programmi, combinati con una maggiore presenza delle forze dell'ordine nelle aree a rischio, come parchi e piazze, potrebbero scoraggiare comportamenti antisociali e favorire un clima di sicurezza. Ad esempio, l'introduzione di "pattuglie di prossimità", in bicicletta o a piedi, nelle zone sensibili potrebbe aumentare la percezione di controllo e ridurre episodi di microcriminalità.
Una volta per tutte si istituzionalizzi il daspo urbano, strumento utile e prevenire atti di violenza e bullismo e si faccia una attenta riflessione sui programmi di recupero e inclusione: andrebbe attivata una proficua collaborazione tra servizi sociali, associazioni giovanili e scuole del territorio, incentrata su progetti educativi mirati ad affrontare e cercare di risolvere il problema.
L'episodio non può passare sotto silenzio. Occorrono soluzioni tempestive, concrete e definitive per riaffermare i valori di rispetto, dignità e solidarietà nella nostra comunità».
Di seguito il comunicato completo.
«Esprimiamo la nostra ferma condanna per il gravissimo episodio avvenuto nei giorni scorsi, nei pressi dell'ingresso principale della villa comunale di Bitonto.
Questo atto non è isolato, ma riflette un preoccupante clima di insicurezza che si sta diffondendo in città: comitive di piccoli teppisti si divertono a infastidire i passanti, a provocarli, a ostacolare il loro cammino con atteggiamenti violenti e pericolosi in diversi quartieri della città. Riteniamo che sia necessario intervenire immediatamente, con decisione, e dar vita ad attività a lungo termine, favorendo iniziative risolutive ed evitando interventi tampone e provvisori.
Chiediamo all'amministrazione comunale di Bitonto di adottare, senza ulteriori indugi, serrati controlli del territorio, presidi costanti e coordinati di Polizia Locale e forze dell'ordine nelle aree sensibili, potenziamento della videosorveglianza, con lo scopo non solo repressivo, ma preventivo, utilizzando droni e valorizzando le telecamere già operanti.
Questi programmi, combinati con una maggiore presenza delle forze dell'ordine nelle aree a rischio, come parchi e piazze, potrebbero scoraggiare comportamenti antisociali e favorire un clima di sicurezza. Ad esempio, l'introduzione di "pattuglie di prossimità", in bicicletta o a piedi, nelle zone sensibili potrebbe aumentare la percezione di controllo e ridurre episodi di microcriminalità.
Una volta per tutte si istituzionalizzi il daspo urbano, strumento utile e prevenire atti di violenza e bullismo e si faccia una attenta riflessione sui programmi di recupero e inclusione: andrebbe attivata una proficua collaborazione tra servizi sociali, associazioni giovanili e scuole del territorio, incentrata su progetti educativi mirati ad affrontare e cercare di risolvere il problema.
L'episodio non può passare sotto silenzio. Occorrono soluzioni tempestive, concrete e definitive per riaffermare i valori di rispetto, dignità e solidarietà nella nostra comunità».