.jpg)
Vita di città
L’appello del Sindaco alla Comunità di Bitonto, Mariotto e Palombaio
Un invito a riscoprire la condivisione corale e la politica del contatto
Bitonto - martedì 26 luglio 2022
0.45 Comunicato Stampa
Sono stati ufficializzati ieri, 25 luglio, con la consegna al Segretario generale, dott. Salvatore Bonasia, della copia del verbale delle operazioni dell'Ufficio elettorale centrale, i nomi dei 24 consiglieri comunali eletti con le votazioni del 12 giugno 2022.
In concomitanza con la proclamazione ufficiale dei consiglieri eletti, il sindaco Francesco Paolo Ricci rende pubblico l'annunciato appello alla Comunità di Bitonto, Palombaio e Mariotto, rivolgendo un accorato invito alla condivisione corale del percorso di costruzione del futuro di una città capace di riconoscersi comunità e di riscoprire il valore di una Politica del contatto, "nella quale priorità assoluta sarà ritessere legami, riannodare rapporti, ricostruire coesione".
Ecco il testo integrale dell'appello alla Comunità lanciato dal Sindaco:
Care concittadine e cari concittadini,
quello appena iniziato non è semplicemente un percorso amministrativo, ma un'esperienza civica nuova, per impegnarmi nella quale sento il bisogno di chiedere pubblicamente, sin da ora, la partecipazione attiva di noi tutti.
Siamo Noi a doverci impegnare, non altri: Noi, insieme, perché la nostra città sarà per tutti una casa accogliente, ricca di opportunità di crescita e di incontro, solo nella misura in cui sapremo superare la distinzione tra amministratori e amministrati, per sentirci innanzitutto e semplicemente cittadini, membri attivi di una famiglia grande, nella quale l'ambizione più alta di ognuno è rendersi utili per chi ci è di fianco.
In questi mesi abbiamo sognato insieme per questa città un futuro grande, che sa di sfida e di rivoluzione, specie ripensando ai tempi di chiusura, isolamento e ripiegamento su se stessi vissuti a causa della pandemia.
Un futuro di nome. Già la parola lo dice: non può essere il sogno di uno solo, né qualcosa da sognare ognuno per sé. E se non vogliamo che resti solo una bella utopia, dobbiamo fare in modo che a coltivarla sia una . Riconoscerci comunità implica una decisione radicale: rinunciare alla sterile, e purtroppo tanto in voga oggi, difesa dell'identità e del proprio, e, soprattutto, rinnegare quella miserabile forma di politica che mira a fare della cosa pubblica un mezzo per assicurarsi la tutela del proprio interesse, della propria piccola rendita, della proprietà privata.
Scoprirci comunità – perché è questo che saremo chiamati a fare, riscoprire noi stessi come un collettivo – significa riconoscere la nostra comune impossibilità di essere ciò che spesso ci sforziamo ostinatamente di restare: individui isolati. Significa mettere da parte egoismi e protagonismi di ogni sorta: non più ognuno per sé e il Comune per tutti, ma ognuno per l'altro e il Comune come sé. Questo vorrei: che il "Comune" non indicasse più un'istituzione al di sopra delle nostre vite particolari, ma diventasse il nome pubblico di ciascuna e di ciascuno, l'abito che ogni cittadina e ogni cittadino di Bitonto, Palombaio e Mariotto veste quando al mattino esce di casa e percorre gli spazi della città, lavora, studia, produce, consuma, fa volontariato, fatica e fa festa con gli altri e per gli altri.
Non si tratta di moltiplicare richieste da accontentare e benefici da elargire. Non basterà dare una risposta soddisfacente a ciascuna e ciascuno. Nella Politica con la "P" maiuscola, la somma non fa mai l'intero. È a questo intero complesso e prezioso, la nostra Comunità, appunto, che vi chiedo di dare, ognuno secondo le proprie inclinazioni e possibilità, il vostro contributo.
Non c'è comunità se, ad esempio, l'interesse di Bitonto è messo in competizione con l'interesse di Mariotto, o l'interesse di Mariotto è messo in competizione con quello di Palombaio. Non c'è comunità se dividiamo la città tra persone perbene e persone permale. Non c'è comunità là dove resistono gerarchie, esclusioni, distinzioni economiche e sociali. Saremo comunità bitontina insieme, o non lo saremo affatto.
È una Politica del, quella che ci aspetta: la scommessa di una città nella quale priorità assoluta sarà ritessere legami, riannodare rapporti, ricostruire coesione, camminando fianco a fianco, dandosi una mano nella certezza che nessuno dovrà essere lasciato indietro.
Condivisioni e contatti: questi slogan della società digitale diventino per noi le parole d'ordine di uno stile di cittadinanza concreto, fatto di relazioni personali, sguardi e strette di mano, progetti di rigenerazione urbana e laboratori civici, centri d'ascolto e occasioni di aggregazione. Mescoliamo i nostri progetti, le nostre risorse e le nostre necessità. E in quella mischia – siatene certi – ogni giorno mi troverete, ogni giorno ci troverete, non per guidare ma per servire.
Buon lavoro a Noi!
In concomitanza con la proclamazione ufficiale dei consiglieri eletti, il sindaco Francesco Paolo Ricci rende pubblico l'annunciato appello alla Comunità di Bitonto, Palombaio e Mariotto, rivolgendo un accorato invito alla condivisione corale del percorso di costruzione del futuro di una città capace di riconoscersi comunità e di riscoprire il valore di una Politica del contatto, "nella quale priorità assoluta sarà ritessere legami, riannodare rapporti, ricostruire coesione".
Ecco il testo integrale dell'appello alla Comunità lanciato dal Sindaco:
Care concittadine e cari concittadini,
quello appena iniziato non è semplicemente un percorso amministrativo, ma un'esperienza civica nuova, per impegnarmi nella quale sento il bisogno di chiedere pubblicamente, sin da ora, la partecipazione attiva di noi tutti.
Siamo Noi a doverci impegnare, non altri: Noi, insieme, perché la nostra città sarà per tutti una casa accogliente, ricca di opportunità di crescita e di incontro, solo nella misura in cui sapremo superare la distinzione tra amministratori e amministrati, per sentirci innanzitutto e semplicemente cittadini, membri attivi di una famiglia grande, nella quale l'ambizione più alta di ognuno è rendersi utili per chi ci è di fianco.
In questi mesi abbiamo sognato insieme per questa città un futuro grande, che sa di sfida e di rivoluzione, specie ripensando ai tempi di chiusura, isolamento e ripiegamento su se stessi vissuti a causa della pandemia.
Un futuro di nome
Scoprirci comunità – perché è questo che saremo chiamati a fare, riscoprire noi stessi come un collettivo – significa riconoscere la nostra comune impossibilità di essere ciò che spesso ci sforziamo ostinatamente di restare: individui isolati. Significa mettere da parte egoismi e protagonismi di ogni sorta: non più ognuno per sé e il Comune per tutti, ma ognuno per l'altro e il Comune come sé. Questo vorrei: che il "Comune" non indicasse più un'istituzione al di sopra delle nostre vite particolari, ma diventasse il nome pubblico di ciascuna e di ciascuno, l'abito che ogni cittadina e ogni cittadino di Bitonto, Palombaio e Mariotto veste quando al mattino esce di casa e percorre gli spazi della città, lavora, studia, produce, consuma, fa volontariato, fatica e fa festa con gli altri e per gli altri.
Non si tratta di moltiplicare richieste da accontentare e benefici da elargire. Non basterà dare una risposta soddisfacente a ciascuna e ciascuno. Nella Politica con la "P" maiuscola, la somma non fa mai l'intero. È a questo intero complesso e prezioso, la nostra Comunità, appunto, che vi chiedo di dare, ognuno secondo le proprie inclinazioni e possibilità, il vostro contributo.
Non c'è comunità se, ad esempio, l'interesse di Bitonto è messo in competizione con l'interesse di Mariotto, o l'interesse di Mariotto è messo in competizione con quello di Palombaio. Non c'è comunità se dividiamo la città tra persone perbene e persone permale. Non c'è comunità là dove resistono gerarchie, esclusioni, distinzioni economiche e sociali. Saremo comunità bitontina insieme, o non lo saremo affatto.
È una Politica del
Condivisioni e contatti: questi slogan della società digitale diventino per noi le parole d'ordine di uno stile di cittadinanza concreto, fatto di relazioni personali, sguardi e strette di mano, progetti di rigenerazione urbana e laboratori civici, centri d'ascolto e occasioni di aggregazione. Mescoliamo i nostri progetti, le nostre risorse e le nostre necessità. E in quella mischia – siatene certi – ogni giorno mi troverete, ogni giorno ci troverete, non per guidare ma per servire.
Buon lavoro a Noi!