Cronaca
Furti e riciclaggio di veicoli, tra gli arrestati anche un 31enne di Bitonto
Si tratta di Lorenzo Pantaleo, finito agli arresti domiciliari. I pezzi rubati erano destinati al mercato clandestino italiano e estero
Bitonto - martedì 10 dicembre 2024
23.26
Un'organizzazione criminale radicata in Puglia, specializzata in furti, ricettazione e riciclaggio di veicoli, è stata smantellata con l'operazione "Redivivi Imperium". L'indagine ha portato a 26 indagati, con misure cautelari. Tra gli arrestati spicca il nome di un bitontino: Lorenzo Pantaleo, 31 anni, finito agli arresti domiciliari.
L'operazione della Procura della Repubblica di Foggia, durata otto mesi, ha fatto luce su una rete criminale ben organizzata, con il suo epicentro a Cerignola. Qui i veicoli rubati venivano smontati in officine clandestine, per poi rivendere le parti nel mercato nero dei ricambi, in Italia e all'estero. Le indagini, che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, hanno permesso di decifrare il linguaggio in codice usato dagli affiliati, delineando con precisione i ruoli e la struttura del sodalizio.
Tra i sette arrestati in carcere figurano i presunti capi dell'organizzazione, tutti di Cerignola: Antonio Dimmito e Antonio Fuscaldi, coadiuvati da Leonardo Vurchio, incaricato della logistica. Altre figure chiave, come Aristide Carmine Mastrone di Torremaggiore, Pasquale Gassi di San Severo, e Paolo Pelullo e Gerardo Morra, anch'essi di Cerignola, avrebbero avuto compiti operativi. Ai domiciliari, oltre a Pantaleo, sono finite altre sette persone di Cerignola, Canosa di Puglia e Barletta.
Infine, altri undici indagati, tra cui cittadini di San Severo, Torremaggiore e Andria, sono stati posti all'obbligo di presentazione all'Autorità Giudiziaria. Il 31enne di Bitonto, già noto alle forze dell'ordine, è accusato, insieme agli altri, di far parte di un'associazione a delinquere finalizzata al furto e poi al riciclaggio di veicoli.
L'operazione della Procura della Repubblica di Foggia, durata otto mesi, ha fatto luce su una rete criminale ben organizzata, con il suo epicentro a Cerignola. Qui i veicoli rubati venivano smontati in officine clandestine, per poi rivendere le parti nel mercato nero dei ricambi, in Italia e all'estero. Le indagini, che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, hanno permesso di decifrare il linguaggio in codice usato dagli affiliati, delineando con precisione i ruoli e la struttura del sodalizio.
Tra i sette arrestati in carcere figurano i presunti capi dell'organizzazione, tutti di Cerignola: Antonio Dimmito e Antonio Fuscaldi, coadiuvati da Leonardo Vurchio, incaricato della logistica. Altre figure chiave, come Aristide Carmine Mastrone di Torremaggiore, Pasquale Gassi di San Severo, e Paolo Pelullo e Gerardo Morra, anch'essi di Cerignola, avrebbero avuto compiti operativi. Ai domiciliari, oltre a Pantaleo, sono finite altre sette persone di Cerignola, Canosa di Puglia e Barletta.
Infine, altri undici indagati, tra cui cittadini di San Severo, Torremaggiore e Andria, sono stati posti all'obbligo di presentazione all'Autorità Giudiziaria. Il 31enne di Bitonto, già noto alle forze dell'ordine, è accusato, insieme agli altri, di far parte di un'associazione a delinquere finalizzata al furto e poi al riciclaggio di veicoli.