La riunione richiesta dalla Coldiretti Puglia
La riunione richiesta dalla Coldiretti Puglia
Cronaca

Criminalità, Coldiretti Puglia: «Fermare stagionalità dei furti»

Chiesto il potenziamento della Polizia Regionale o addirittura l’Esercito

Si è tenuta nei giorni scorsi, nella sede dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Puglia, una riunione su richiesta della Coldiretti Puglia e la Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare per affrontare il tema della sicurezza nelle campagne pugliesi.

All'incontro hanno partecipato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, l'assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Leo di Gioia, i componenti del Comitato Tecnico dell'Osservatorio, i magistrati Andrea Baldanza e Cataldo Motta, e il presidente e direttore Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti e Gianni Cantele.

«Siamo molto preoccupati per le condizioni di lavoro e di vita nelle aree rurali pugliesi, dove i nostri agricoltori sopportano loro malgrado una quotidianità da far west, fatta di furti di prodotto, alberi, mezzi agricoli, racket e abigeato - ha esordito il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - rispetto a quanto avverrà nelle province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, quando i quantitativi di olive che si potranno raccogliere, già ridotti all'osso dalle gelate, varranno tanto da essere preda ambita di bande criminali italiane e straniere».

«Il presidente Emiliano e l'assessore Di Gioia non hanno escluso nulla, dal potenziamento della Polizia regionale all'intervento dell'Esercito - ha riferito Cantele - ma si sono riservati di pianificare le attività con il ministro Matteo Salvini». Il fenomeno della micro e macro criminalità nelle aree rurali pugliesi è divenuto pressante e pericoloso per la stessa incolumità degli agricoltori - denuncia Coldiretti Puglia - e in questo scenario di strisciante diffusione dell'illegalità e clima di pericolosa incertezza, le aziende corrono il forte rischio di perdere competitività.

«Nei mesi scorsi avevamo aperto un dossier sul caso Puglia con l'allora ministro Marco Minniti - ha riferito l'ex procuratore di Lecce, Motta, componente del Comitato Scientifico dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare - e dobbiamo continuare lungo il percorso intrapreso, sostanziando la funzione di presidio delle aree rurali, che va resa capillare, con un'attività conoscitiva, in modo da non arrivare impreparati alla prossima campagna olivicola».

«Si registra un'impennata di fenomeni criminali che colpiscono e indeboliscono il settore agricolo - rileva Coldiretti Puglia - e non si tratta più soltanto di "ladri di polli", quanto di veri criminali che organizzano raid capaci di mettere in ginocchio un'azienda, specie se di dimensioni medie o piccole».

«Assistiamo alla "stagionalità" delle attività criminose in campagna - aggiunge Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti - perché squadre ben organizzate rubano l'uva da tavola da agosto ad ottobre, le mandorle a settembre, le ciliegie a maggio, tagliano i ceppi dell'uva da vino a marzo/aprile, rubano le olive da ottobre a dicembre, gli ortaggi tutto l'anno, ma preferiscono i carciofi brindisini e gli asparagi foggiani, dimostrando che alla base dei furti ci sono specifiche richieste di prodotti redditizi perché molto apprezzati dai mercati, e rubano gli ulivi monumentali perché qualcuno evidentemente li ricerca».

«I furti sono praticamente quotidiani - ha concluso Corsetti - tanto da aver spinto alcuni agricoltori ad organizzarsi con ronde notturne e diurne e non possiamo permetterci che continui ad essere messa a repentaglio l'incolumità dei nostri produttori».

Sensibilizzare gli agricoltori circa l'importanza di denunciare è l'obiettivo di Coldiretti Puglia, per analizzare dove si registrano in più larga misura i fenomeni criminosi, quando avvengono i furti, quali sono mezzi e prodotti maggiormente appetibili e come è strutturata la filiera della ricettazione per economizzare le attività di polizia, non lasciando isolate le vittime e rassicurandole circa l'anonimato della denuncia non restando isolati.
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