
Vita di città
Chiusura posta via Magenta, il caso in Parlamento: interrogazione dell’on. Lacarra
Il deputato barese ha scritto al Ministro delle imprese e del Made in Italy Alfonso Urso
Bitonto - sabato 27 settembre 2025
Il disagio dei cittadini bitontini per la chiusura dell'ufficio postale di via Magenta approda a Roma. L'onorevole Marco Lacarra (Partito Democratico) ha, infatti, deciso di presentare un'interrogazione parlamentare al Ministro delle imprese e del Made in Italy, Alfonso Urso, chiedendo un intervento diretto su Poste Italiane.
La vicenda, che va avanti ormai da oltre un anno, continua a destare malumore. L'ufficio di via Magenta, chiuso inizialmente per "ristrutturazione", si presenta oggi svuotato di arredi, sportelli e insegna, senza alcuna certezza sulla data di riapertura. Nel frattempo, la città deve fare i conti con soli due uffici postali attivi: un numero senz'altro insufficiente per una comunità così numerosa.
L'ex segretario regionale dei Dem, nella sua interrogazione, evidenzia come questa situazione provochi gravi disagi soprattutto ad anziani e persone con difficoltà motorie, costrette a spostamenti significativi e a lunghe attese per poter usufruire di servizi basilari, come il ritiro della pensione. Da qui la richiesta al Ministro Urso di chiarire «se e quali iniziative intenda assumere presso Poste Italiane per sollecitare la riapertura dell'ufficio postale di via Magenta o individuare una sede sostitutiva nel medesimo quartiere urbano».
Il caso della posta di via Magenta era già stato denunciato in città, ma la risposta dell'azienda - che parlava genericamente di una chiusura "temporanea per inagibilità" senza indicare tempi certi - non aveva fatto altro che accrescere dubbi e preoccupazioni. Ora la palla passa al governo e a Poste Italiane. L'interrogazione di Lacarra segna infatti un nuovo passo, che punta a trasformare la rabbia e le attese di tanti cittadini in una battaglia istituzionale. Una vicenda che continua a interrogare la comunità locale, in attesa di capire se e quando il quartiere potrà tornare ad avere un presidio di servizio essenziale.
La vicenda, che va avanti ormai da oltre un anno, continua a destare malumore. L'ufficio di via Magenta, chiuso inizialmente per "ristrutturazione", si presenta oggi svuotato di arredi, sportelli e insegna, senza alcuna certezza sulla data di riapertura. Nel frattempo, la città deve fare i conti con soli due uffici postali attivi: un numero senz'altro insufficiente per una comunità così numerosa.
L'ex segretario regionale dei Dem, nella sua interrogazione, evidenzia come questa situazione provochi gravi disagi soprattutto ad anziani e persone con difficoltà motorie, costrette a spostamenti significativi e a lunghe attese per poter usufruire di servizi basilari, come il ritiro della pensione. Da qui la richiesta al Ministro Urso di chiarire «se e quali iniziative intenda assumere presso Poste Italiane per sollecitare la riapertura dell'ufficio postale di via Magenta o individuare una sede sostitutiva nel medesimo quartiere urbano».
Il caso della posta di via Magenta era già stato denunciato in città, ma la risposta dell'azienda - che parlava genericamente di una chiusura "temporanea per inagibilità" senza indicare tempi certi - non aveva fatto altro che accrescere dubbi e preoccupazioni. Ora la palla passa al governo e a Poste Italiane. L'interrogazione di Lacarra segna infatti un nuovo passo, che punta a trasformare la rabbia e le attese di tanti cittadini in una battaglia istituzionale. Una vicenda che continua a interrogare la comunità locale, in attesa di capire se e quando il quartiere potrà tornare ad avere un presidio di servizio essenziale.