
Cultura, Eventi e Spettacolo
Bitonto capitale dell'olio: successo per IncantEVOle.
Si chiude positivamente la prima edizione del Festival dedicato all'oro verde del Nord Barese
Bitonto - martedì 23 settembre 2025
Si è conclusa domenica 21 settembre la prima edizione di IncantEVOle – Festival dell'olio extravergine d'oliva, che per tre giorni ha trasformato Bitonto in capitale dell'olio Evo e della cultura mediterranea.
Il festival ha registrato una grande partecipazione di pubblico, con piazze, corti e luoghi storici affollati da cittadini e visitatori provenienti da tutta la Puglia e non solo.
Dalla presentazione della prima Comunità dell'Olio della Puglia all'estratto di "Ciak si sogna", a cura dell'accademia Das – Danza, Arte, Spettacolo e all'esibizione dei comici Brando Rossi e Antonella Genga, dalle Corti del Gusto con showcooking e degustazioni, fino ai convegni sul ruolo del Bio-distretto delle Lame e sulla sostenibilità dell'agricoltura e alle performance artistiche e musicali. Ogni appuntamento ha confermato l'olio extravergine come simbolo identitario e culturale della città.
Il gran finale di domenica ha visto grande partecipazione agli itinerari tra ulivi e trappeti ipogei, allo spettacolo musicale in piazza Cattedrale, al convegno sulle eccellenze agroalimentari e alla prima edizione del Premio Ravanas. Un premio, omaggio al grande agronomo francese Pierre Ravanas, a cura dell'omonima fondazione, per riconoscere l'impegno nella valorizzazione del settore olivicolo-oleario su diversi fronti: l'impegno umano e sociale, l'innovazione tecnologica, l'imprenditoria, la ricercar accademica e l'attività politica.
A chiudere il festival, l'energia del concerto dei Sound Messengers con Nino Schettini in piazza Moro e lo spettacolo "Di quelle parole che fermano il tempo" con Benedetta Lusito e Antonio Enrico.
L'amministrazione comunale esprime la propria soddisfazione per il risultato raggiunto e ringrazia associazioni, partner, artisti, ospiti e soprattutto il pubblico che ha contribuito a rendere IncantEVOle una festa condivisa, unendo tradizione, innovazione e comunità.
«Direi che la programmazione conclusasi ieri sera contiene tutti gli elementi necessari alla completezza di un festival dedicato all'olio Evo – sottolinea Francesco Brandi, assessore all'Agricoltura del comune di Bitonto -. Innanzitutto la regia pubblica, a garanzia della continuità e della maggiore inclusività. In seconda battuta l'ampio coinvolgimento di collaborazioni. Dalla Cia al Biodistretto, dalla Fondazione Ravanas alla Regione Puglia, dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio alla Camera di Commercio. Senza contare i numerosi sponsor e l'associazione Claai che si è occupata dell'organizzazione. Il numero dei soggetti coinvolti è ancora maggiore, se contiamo gli ospiti dei vari momenti. Infine la varietà della proposta, che si presenta come animazione territoriale, ma contiene al suo interno anche approfondimenti e spunti per innovazione e ricerca: il passeggio nelle piazze, da piazza Moro a piazza Cattedrale, passando per piazza Cavour, è stato favorito da stand di gastronomia e artigianato; le Corti del Gusto, presentate solo venerdì, con la proposta di cucina e musica dal vivo meritano senza dubbio un'estensione maggiore in futuro, in modo da favorire afflusso maggiore di pubblico nel centro antico; immancabili gli spettacoli, per grandi e bambini. E per tutti i gusti. Con i due convegni, uno sull'agricoltura biologica, promosso dal Biodistretto delle Lame, di cui Bitonto fa parte; l'altro sulla figura di Pietro Ravanas, vero demiurgo della produzione di olio alimentare, che ha donato a Bitonto il primato mondiale in questo campo, il Festival si è arricchito di momenti di alta divulgazione e formazione, aprendo nuovi scenari per il futuro. Con queste premesse, siamo già in fermento per l'edizione 2026. Con questo successo si gettano le basi per rendere il festival un appuntamento stabile nel panorama culturale ed enogastronomico pugliese».
Il festival è stato organizzato dal comune di Bitonto, con la partecipazione di Consiglio Regionale della Puglia, Cia – Agricoltori Italiani Puglia, Oliveti – Terra di Bari, Fondazione Pietro Ravanas, Claai – Unione Provinciale Artigiani e Piccole Imprese.
Il festival ha registrato una grande partecipazione di pubblico, con piazze, corti e luoghi storici affollati da cittadini e visitatori provenienti da tutta la Puglia e non solo.
Dalla presentazione della prima Comunità dell'Olio della Puglia all'estratto di "Ciak si sogna", a cura dell'accademia Das – Danza, Arte, Spettacolo e all'esibizione dei comici Brando Rossi e Antonella Genga, dalle Corti del Gusto con showcooking e degustazioni, fino ai convegni sul ruolo del Bio-distretto delle Lame e sulla sostenibilità dell'agricoltura e alle performance artistiche e musicali. Ogni appuntamento ha confermato l'olio extravergine come simbolo identitario e culturale della città.
Il gran finale di domenica ha visto grande partecipazione agli itinerari tra ulivi e trappeti ipogei, allo spettacolo musicale in piazza Cattedrale, al convegno sulle eccellenze agroalimentari e alla prima edizione del Premio Ravanas. Un premio, omaggio al grande agronomo francese Pierre Ravanas, a cura dell'omonima fondazione, per riconoscere l'impegno nella valorizzazione del settore olivicolo-oleario su diversi fronti: l'impegno umano e sociale, l'innovazione tecnologica, l'imprenditoria, la ricercar accademica e l'attività politica.
A chiudere il festival, l'energia del concerto dei Sound Messengers con Nino Schettini in piazza Moro e lo spettacolo "Di quelle parole che fermano il tempo" con Benedetta Lusito e Antonio Enrico.
L'amministrazione comunale esprime la propria soddisfazione per il risultato raggiunto e ringrazia associazioni, partner, artisti, ospiti e soprattutto il pubblico che ha contribuito a rendere IncantEVOle una festa condivisa, unendo tradizione, innovazione e comunità.
«Direi che la programmazione conclusasi ieri sera contiene tutti gli elementi necessari alla completezza di un festival dedicato all'olio Evo – sottolinea Francesco Brandi, assessore all'Agricoltura del comune di Bitonto -. Innanzitutto la regia pubblica, a garanzia della continuità e della maggiore inclusività. In seconda battuta l'ampio coinvolgimento di collaborazioni. Dalla Cia al Biodistretto, dalla Fondazione Ravanas alla Regione Puglia, dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio alla Camera di Commercio. Senza contare i numerosi sponsor e l'associazione Claai che si è occupata dell'organizzazione. Il numero dei soggetti coinvolti è ancora maggiore, se contiamo gli ospiti dei vari momenti. Infine la varietà della proposta, che si presenta come animazione territoriale, ma contiene al suo interno anche approfondimenti e spunti per innovazione e ricerca: il passeggio nelle piazze, da piazza Moro a piazza Cattedrale, passando per piazza Cavour, è stato favorito da stand di gastronomia e artigianato; le Corti del Gusto, presentate solo venerdì, con la proposta di cucina e musica dal vivo meritano senza dubbio un'estensione maggiore in futuro, in modo da favorire afflusso maggiore di pubblico nel centro antico; immancabili gli spettacoli, per grandi e bambini. E per tutti i gusti. Con i due convegni, uno sull'agricoltura biologica, promosso dal Biodistretto delle Lame, di cui Bitonto fa parte; l'altro sulla figura di Pietro Ravanas, vero demiurgo della produzione di olio alimentare, che ha donato a Bitonto il primato mondiale in questo campo, il Festival si è arricchito di momenti di alta divulgazione e formazione, aprendo nuovi scenari per il futuro. Con queste premesse, siamo già in fermento per l'edizione 2026. Con questo successo si gettano le basi per rendere il festival un appuntamento stabile nel panorama culturale ed enogastronomico pugliese».
Il festival è stato organizzato dal comune di Bitonto, con la partecipazione di Consiglio Regionale della Puglia, Cia – Agricoltori Italiani Puglia, Oliveti – Terra di Bari, Fondazione Pietro Ravanas, Claai – Unione Provinciale Artigiani e Piccole Imprese.