Una pistola pronta a sparare nascosta in una “cupa” del centro storico di Bitonto

Insieme all’arma, i Carabinieri hanno trovato anche il materiale per il confezionamento della droga

lunedì 12 novembre 2018 14.02
Una stanza di un palazzo abbandonato, accessibile solo dal tetto, per nascondere armi e droga. È la scoperta fatta dai Carabinieri della locale stazione che nel centro storico di Bitonto hanno trovato un nascondiglio utilizzato dalla malavita locale, che sembra intenzionata a riorganizzarsi dopo il "repulisti" degli scorsi mesi e la lunga serie di arresti a interventi nelle zone calde della città.

Proprio in una di queste zone a rischio sono intervenuti i miliari insospettiti da uno strano viavai di pregiudicati nei pressi via Arco Pietrogianni. Mattoni, calcinacci e rifiuti di vario genere ostruivano l'ingresso del locale cui era possibile accedere solo passando di terrazzo in terrazzo. I Carabinieri allora, insieme ai colleghi specializzati dello Squadrone eliportato dei Cacciatori di Puglia, di stanza a Jacotenente (Fg), dopo un accurato studio della toponomastica cittadina, hanno eseguito una perquisizione nella serata di sabato. La verifica, pianificata nei minimi dettagli, ha permesso di individuare una busta, nascosta in un vano in muratura sul tetto, con una pistola cal.9 automatica, marca Colmark, con matricola e 40 proiettili, il tutto in ottimo stato di conservazione. A poca distanza bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della droga, segno che il luogo era stato utilizzato come base logistica per i loschi affari degli spacciatori ancora operanti nel centro storico di Bitonto.

«L'operazione odierna – spiegano i Carabinieri - rientra in un più vasto controllo del territorio, finalizzato a contrastare il fenomeno dello spaccio delle sostanze stupefacenti. Sono in corso accertamenti da parte del personale specializzato della Compagnia Carabinieri di Molfetta e del Reparto Operativo di Bari per capire se l'arma, sottoposta a sequestro, possa essere stata utilizzata in azioni di fuoco da parte della delinquenza locale».