Triplicati gli ulivi infetti da Xylella. Sicolo (CNO): «Stop burocrazia. Servono interventi urgenti»

Il presidente del consorzio ulivicoltori chiede a Emiliano di prendere di petto la situazione e salvare il comparto

venerdì 9 marzo 2018 10.58
«Una domanda sorge spontanea: va bene la difesa strenua del paesaggio e di alberi che sono dei monumenti, ma è più importante tutelare l'apparenza o privilegiare la sostanza, ossia il futuro economico di centinaia di migliaia di famiglie e l'esistenza dell'olivicoltura nazionale stessa?».
A porre il quesito è del presidente del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, il bitontino Gennaro Sicolo, che ha criticato la decisione del Tar Puglia di imporre la verifica del carattere di monumentalità prima dell'eradicazione delle piante infette da xylella e di quelle che sorgono nel raggio di cento metri da esse.
«È l'ennesimo rallentamento che la burocrazia impone alla guerra che invece dobbiamo portare avanti rapidamente contro la xylella - ha detto Sicolo - i dati diffusi dall'Osservatorio fitosanitario pugliese, che balzano agli occhi anche confrontando i monitoraggi mappati in questi mesi, sono chiari: non possiamo più aspettare. Dispiace sacrificare la storia millenaria di alcune piante, ma non possiamo assistere inermi alla fine dell'olivicoltura facendo avanzare indisturbato il batterio. Serve un atto di responsabilità da parte di tutti, a partire dalla politica, la battaglia non è più rimandabile».
Per il presidente del consorzio la soluzione passa attraverso lo sblocco immediato dei «risarcimenti per gli agricoltori danneggiati, cominciando seriamente ad affrontare il problema, pensando al futuro e non al passato, tagliando gli alberi e reimpiantando immediatamente per consentire la ripresa delle coltivazioni».
«Mi auguro – ha detto poi Sicolo - che il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, come più volte ribadito in queste settimane di campagna elettorale, prenda di petto la situazione e affronti subito con decisione questo dramma perché l'avanzata indisturbata della xylella uccide l'olivicoltura nazionale e, con essa, il futuro di centinaia di migliaia di famiglie».
L'allarme del presidente del CNO parte dalla diffusione sul sito ufficiale emergenzaxylella.it, del nuovo report sulle piante infette in Puglia, realizzato dall'Osservatorio Fitosanitario Xylella della Regione Puglia, che ha evidenziato come nella cosiddetta fascia di contenimento siano triplicati gli alberi colpiti dal batterio.
«La xylella è un problema nazionale – ha voluto rimarcare Sicolo - non è un caso isolato, perché non è affatto detto che in futuro non possa colpire altre tipologie di piante. È grave, ad esempio, che il decreto relativo al reimpianto, approvato dalla commissione Ue, non sia ancora stato recepito dalle istituzioni italiane».