«Sabba già parte a sparare, la vecchiarella non la vedono proprio»

Il racconto del pentito Tarullo agli investigatori: «Incominciano a sparare e Papaleo spara anche lui»

venerdì 23 marzo 2018 12.39
L'83enne Anna Rosa Tarantino è finita sulla traiettoria dei 17 proiettili sparati da Michele Sabba e Rocco Papaleo per uccidere Giuseppe Casadibari, 21enne ferito ad una spalla e per paura diventato collaboratore di giustizia.

Come lui anche Vito Antonio Tarullo, arrestato pochi mesi prima e deciso a svelare i segreti del clan Conte (a cui apparteneva) ma anche dell'altra fazione, che conosceva bene. E proprio attraverso le dichiarazioni rese dall'ormai ex elemento di vertice del gruppo Conte, nel frattempo divenuto collaboratore di giustizia, è stato possibile acquisire seri e concreti elementi di colpevolezza a carico di Michele Sabba e Rocco Papaleo.

Entrambi, infatti, arrestati da Polizia e Carabinieri il 17 marzo scorso ed indagati per omicidio aggravato dal metodo mafioso (ambedue, assistiti dal legale Giuseppe Giulitto, non hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Giovanni Anglana durante l'interrogatorio di garanzia, ndr) sono rinchiusi nel carcere di Bari con l'accusa di essere i responsabili della tragica azione armata di via delle Marteri.

Le indagini congiunte di Polizia e Carabinieri, sono state condotte con metodi tradizionali, attraverso l'esecuzione di intercettazioni telefoniche e tra presenti, l'escussione di testimoni e l'effettuazione di rilievi tecnico-scientifici, ai quali si è aggiunto il prezioso contributo costituito dalla collaborazione con la giustizia non solo da parte del ferito Giuseppe Casadibari, ma anche di Vito Antonio Tarullo.

L'ex sodale dei Conte riferisce agli investigatori circostanze apprese in cella da Michele Sabba su ciò che accadde alle ore 08.30 del 30 dicembre scorso nel centro storico di Bitonto: «Michele Sabba già parte a sparare e prendono questo ragazzo, dice che come prendono questo ragazzo la vecchierella non la vedono proprio (…). E niente, incominciano a sparare e Papaleo spara anche lui insieme a lui».

Insomma, anche loro hanno dato informazioni utili anche su quella maledetta mattina del 30 dicembre scorso e su quanto avvenuto in via delle Marteri, la punta dell'iceberg di una mattina di follia.