Puglia: terza regione in Italia per vaccini somministrati rispetto a quelli ricevuti.

«Non ci consegnano abbastanza vaccini, da domani somministrazioni solo su prenotazione» ha dichiarato Emiliano

lunedì 19 aprile 2021 7.58
La Puglia è la terza regione in Italia per vaccini somministrati rispetto a quelli ricevuti, ad affermarlo è il Presidente della Regione, Michele Emiliano «ma non ci consegnano abbastanza vaccini da Roma per tenere questo ritmo». Per questo infatti, da oggi, solo chi ha la prenotazione potrà essere vaccinato e non sarà più possibile vaccinarsi "a sportello" senza prenotazione.

La Puglia sarebbe quindi costretta a rallentare la velocità di somministrazione per mancanza di vaccini «ho appena scritto al Commissario Figliuolo per ottenere altri vaccini, almeno sino a che non arriveranno i carichi previsti per mercoledì, che ho chiesto comunque di anticipare» ha continuato il governatore nel suo post su Facebook. Una brusca frenata per la Regione che aveva recuperato la riprogrammazione dopo il cambio di regole su Astrazeneca, secondo il piano previsto da Pierluigi Lopalco insieme al dipartimento Salute, le Asl, la protezione civile, i sindaci, le prefetture. «Da Roma ci chiedono di rallentare perché mancano le dosi, per questo da lunedì 19 aprile, le vaccinazioni della fascia di età 79-60 anni riprenderanno esclusivamente attraverso adesione alla campagna "La Puglia ti vaccina" e non sarà possibile vaccinarsi "a sportello". Se avessimo vaccini per tutti potremmo mettere in sicurezza la popolazione entro l'estate. Solo nell'ultima settimana abbiamo fatto oltre 210mila somministrazioni».

Come dimostrano i dati diffusi, la Puglia oggi è per capacità vaccinale sopra quasi tutte le più grandi Regioni italiane alla pari dell'Emilia Romagna che, a parità di abitanti, ha il doppio degli ospedali e della medicina territoriale della Puglia, ventimila medici, infermieri e operatori sanitari in più rispetto alla Puglia «l'Emilia Romagna ha un budget sanitario su cui contare di circa 400 milioni all'anno più ricco del nostro. Questo a causa di uno storico divario tra regioni del Nord e quelle del Sud».