Inceneritore Newo, «troppe ombre in questa vicenda»

I quesiti del consigliere regionale Damascelli (FI) gettano un velo di mistero attorno alla questione

venerdì 9 marzo 2018 9.35
«Perché una società privata dovrebbe insistere per impiantare un inceneritore di rifiuti pubblici in una determinata area, se non prevedesse di poter trattare i rifiuti biostabilizzati conferiti da un vicino impianto pubblico, distante appena 50 metri?». A porsi l'inquietante interrogativo è il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, particolarmente perplesso rispetto al fatto che la società che gestisce i rifiuti del capoluogo, l'Amiu, non avrebbe mai dato, almeno sulle carte, la disponibilità a fornire all'inceneritore NEWO che potrebbe essere realizzato tra Bari, Modugno e Bitonto i rifiuti necessari a funzionare.


«Perché – si chiede Damascelli - la Newo di Foggia avrebbe scelto di realizzare il suo inceneritore nella zona industriale di Bari-Modugno se qualcuno non avesse garantito di fornire la materia prima? Perché avrebbe avviato il relativo iter e, soprattutto, perché avrebbe insistito su quella localizzazione nonostante quel tipo di impianto non fosse nemmeno previsto nel Piano regionale dei Rifiuti e, dunque, non autorizzabile? Ci sono molte ombre in questa vicenda, che oggi si sarebbero potute cancellare in Commissione regionale Ambiente, se solo il Governo regionale non avesse disertato la seduta».
"Oggi – siega il consigliere regionale - il referente del Comitato scientifico Isde ha rilevato grandi criticità ambientali e sanitarie, proprio sulla base di uno studio sulle emissioni dell'impianto-pilota di Gioia del Colle. Il buonsenso, ora, dovrebbe non solo indurre a rivedere le autorizzazioni regionali per l'impianto di ossucombustione in progetto, ma anche a riconsiderare quella concessa per l'impianto sperimentale a Gioia del Colle. Per tutelare la salute dei cittadini e per coerenza e fedeltà al Piano regionale dei Rifiuti (che non lo prevede) e per la linea che traccia: perché acconsentire ad un inceneritore che parrebbe pericoloso per la salute pubblica, quando invece la strategia dichiarata in tema di rifiuti della Regione è quella della raccolta differenziata spinta?».

Ma gli interrogativi non si fermano a questi argomenti. «Se Amiu – prosegue il forzista - così come ha ufficialmente comunicato il sindaco di Bari Decaro, non conferirà i rifiuti bio stabilizzati nel nuovo impianto di ossicombustione, che senso avrebbe installarlo? Per bruciare rifiuti provenienti da altre regioni e inquinare il nostro ambiente? E se Amiu non conferirà i suoi rifiuti, e quindi l'impianto non potrebbe funzionare, su quali basi il settore Svuluppo economico della Regione ha sostenuto che tale iniziativa sarebbe cantierabile?».