Ex ospedale abbandonato: di notte tossicodipendenti e senzatetto sono di casa

Damascelli (FI): «Rubati anche farmaci antitumorali, costosi macchinari, denaro e autovetture di servizio»

venerdì 17 maggio 2019 9.42
Una struttura sanitaria che di giorno cura centinaia di persone, comprese donne e bambini che di notte diventa il ricovero di tossicodipendenti, senzatetto, sbandati e criminali. È la paradossale situazione dell'ex ospedale di Bitonto, convertito da oltre 10 anni in Distretto Socio Sanitario con annesso Punto di Primo Intervento H24, ma che di notte viene lasciato incredibilmente del tutto incustodito. La Asl e l'assessorato regionale alla Sanità, nelle mani del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, hanno infatti deciso di non lasciare nessuno a vigilare sull'ingresso e l'uscita delle persone dall'ex nosocomio, diventato col tempo ritrovo di ogni tipo di miseria umana.

Lo scenario che si presenta agli operatori che entrano in servizio al mattino è sconfortante: siringhe usate e insanguinate, escrementi, fazzolettini e rifiuti di ogni tipo, bottiglie di alcolici. Incredibilmente, però, l'aspetto più inquietante non è nemmeno questo. La struttura è diventata praticamente un vero e proprio distributore per i ladri, che nel corso dei mesi hanno portato via preziosi farmaci antitumorali, costosi macchinari sanitari, apparecchiature informatiche, il denaro delle casse dei centri di prenotazione, senza disdegnare le auto di servizio parcheggiate negli spazi esterni. Danni per centinaia di migliaia di euro del tutto ignorati dalla Asl e dalla Regione visto che le richieste di attivare un servizio di guardiania sono cadute nel vuoto.
Comprese quelle assillanti del consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, che ha deciso di inviare un'interrogazione urgente al presidente della Regione, Michele Emiliano, per obbligarlo a rispondere e a prendere provvedimenti in tempi rapidi.

«Uno spettacolo raccapricciante. Questa situazione – ha detto Damascelli - non è più tollerabile. In quello che dovrebbe essere un luogo in cui si tutela la salute, gli ambienti sono malsani e insicuri, sia per chi ci lavora sia per chi viene qui a farsi curare».