Discarica FER.LIVE, amarezza per autorizzazioni dai sindaci di Bitonto e Terlizzi

Ricci e De Chirico: «Ignorate del tutto fondate ragioni nostra opposizione»

giovedì 10 novembre 2022 16.52
Il sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, e il sindaco di Terlizzi, Michelangelo De Chirico, esprimono grande amarezza per il provvedimento con il quale la Città Metropolitana di Bari ha rilasciato l'autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la realizzazione in località Colaianni di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi da parte della società Fer.live.

«Un provvedimento – sottolineano i Sindaci – emesso dai dirigenti dell'ente provinciale, ignorando del tutto le fondate ragioni della nostra opposizione a un progetto che prefigura un impatto ambientale pesantissimo per il territorio, l'ambiente e la salute pubblica».

Il sindaco metropolitano, Antonio Decaro, aveva chiesto nei giorni scorsi ai propri uffici, alla luce del ruolo di coordinamento «in termini di sviluppo economico, sociale ed ambientale» svolto dalla Città Metropolitana in base alla Legge e allo Statuto, «di valutare approfonditamente ogni aspetto portato nel procedimento da tutti i soggetti coinvolti».

Oggi i due primi cittadini invitano Decaro ad esprimere un preciso indirizzo politico di ferma opposizione a qualsiasi insediamento della discarica Fer.live sul territorio "per l'evidente contrasto di tale progetto rispetto ai programmi di sviluppo e di tutela dell'ambiente che la comunità metropolitana sta perseguendo da tempo".

In ogni caso l'autorizzazione concessa sarà oggetto da parte dei Comuni di Bitonto e Terlizzi di una nuova impugnativa, che sarà esaminata nell'ambito del procedimento già promosso dinanzi al Tar Puglia contro le risultanze della conferenza di servizi del giugno scorso, propedeutico all'odierno provvedimento autorizzatorio.

«Puntiamo – spiegano Ricci e De Chirico - a un tempestivo pronunciamento da parte della Magistratura amministrativa per ottenere in prima battuta la sospensiva e nel merito la revoca di un provvedimento emesso nonostante un espresso parere urbanistico negativo ed evidenti criticità sul piano ambientale».