Laura Bienna, Michele Abbaticchio, Michele Emiliano e Francesco Giannella
Laura Bienna, Michele Abbaticchio, Michele Emiliano e Francesco Giannella
Cronaca

Presentato a Bari il docu-film 'La mafia ha paura'

Dall’omicidio di Anna Rosa Tarantino al risveglio culturale e sociale della città di Bitonto

Presentato ieri, 26 aprile, al Cineporto di Bari, La mafia ha paura – Storia di un Sud che può vincere, il docu-film realizzato nell'ambito dell'iniziativa "Cantieri di antimafia sociale", a cura della Regione Puglia, su proposta partecipata dal Comune di Bitonto, Città Metropolitana di Bari e Avviso Pubblico - Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione. Il documentario racconta le reazioni di sdegno della comunità bitontina a seguito dell'omicidio di Anna Rosa Tarantino, uccisa per errore nel centro storico di Bitonto, durante un conflitto a fuoco tra gruppi criminali rivali.

Presenti all'anteprima nazionale del documentario Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro, sindaco metropolitano di Bari, Michele Abbaticchio, vicepresidente nazionale di Avviso Pubblio, Silvia Altamura, assessora ai Servizi Sociali del Comune di Bitonto e Marco Bronzini, consigliere metropolitano con delega alla programmazione scolastica e Francesco Giannella, procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia. A moderare l'incontro Laura Bienna, giornalista e autrice del docu-film, le cui riprese sono invece state effettuate da Marco Agostinacchio.

«La mafia ha paura nasce dall'idea di comunicare ai giovani per prevenire il rischio di devianza minorile. L'idea è di Avviso Pubblico, associazione che si occupa di divulgazione di un messaggio positivo. Il messaggio di questo docufilm è che la mafia non è solo un problema delle forze dell'ordine, ma di tutti e tutti possiamo fare qualcosa, a partire dai giovani. Il nostro target sono loro, perché i giovani servono alla mafia. Lo dice chiaramente l'ultimo rapporto della Dia e quindi a loro dobbiamo far arrivare questo messaggio» ha affermato Laura Bienna.

La tragica morte della sarta bitontina, infatti, come sottolineato nel docu-film - destinato alle scuole - ha cambiato radicalmente la vita dell'intera comunità cittadina, che con caparbietà e determinazione, ha cercato di riappropriarsi degli spazi occupati dalle organizzazioni criminali, attraverso cultura ed eventi.

«Anna Rosa Tarantino è il simbolo di una città che ha smesso di 'giocare a nascondino' con la parola "mafia" e ha compreso l'importanza del contrasto alla malavita organizzata - ha sottolineato Michele Abbaticchio, Vicepresidente di Avviso Pubblico e, in quegli anni, sindaco di Bitonto -. Questo docufilm non è solamente l'omaggio ad una vittima innocente di mafia. È la testimonianza di una comunità che reagisce alla prepotenza mafiosa, riappropriandosi dei territori con eventi, creazione di aree ludiche, parchi, punti sportivi di prossimità. Una comunità composta da tanti cittadini, ognuno con il proprio ruolo, che non si arrendono e non si lasciano intimidire dalle minacce di una criminalità che non conosce altri linguaggi oltre a quello della violenza e della droga, con cui inganna e avvelena tanti ragazzi. Una criminalità che, in questi casi, può essere sconfitta. E, proprio per questo, ha paura».

Un risveglio, quello della città di Bitonto, che ancora oggi chiede attenzione e linfa continua, perché il contrasto civico alle mafie non può conoscere pause e ogni giorno può subire sconfitte o reagire con piccole e grandi vittorie. Il docufilm "La mafia ha paura - Storia di un Sud che può vincere" continuerà ad essere proiettato nelle prossime settimane durante il tour di eventi organizzato sul territorio pugliese da Avviso Pubblico.

«Il messaggio che dobbiamo dare ai giovani è lo stesso che dobbiamo dare a tutta la società: un messaggio di risveglio delle coscienze per far sì che la lotta alla criminalità organizzata non passi solo attraverso tragedie a cui si può porre solo rimedio con la repressione. Non è solo questo il nostro compito, ma di far capire a tutti quali sono le condizioni che favoriscono lo sviluppo di fenomeni criminali e fare in modo che queste dinamiche vengano disinnescate all'origine. E questo passa attraverso l'intervento delle istituzioni, ma anche attraverso la partecipazione della società, dei giovani, delle persone che comunque devono condividere la responsabilità. Tutti insieme si vince, isolati si perde» ha dichiarato Francesco Giannella.

Il docufilm è disponibile sul canale YouTube di Avviso Pubblico e sul sito www.nonsonounodivoi.it
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