Un'aula del Tribunale
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Cronaca

Plafoniere d'oro in Consiglio Regionale. «Non fu truffa», tutti assolti

Sylos Labini, di Bitonto, e Mirizzi erano accusati di aver gonfiato i costi di 1.703 euro a led per la sede dell'assemblea

Le 1.703 plafoniere per la prossima sede del Consiglio Regionale non erano affatto "d'oro". O almeno è questo che emerge dalla sentenza del giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Bari, Ilaria Casu, che ha assolto l'ingegnere Domingo Sylos Labini, di Bitonto, e l'architetto Luigi Mirizzi «perché il fatto non sussiste».

Secondo l'accusa i due, accusati di falso ideologico e truffa aggravata, avrebbero gonfiato con i costi aggiuntivi il prezzo delle plafoniere. Il costo iniziale sarebbe stato di 637 euro per ogni supporto per lampade elettriche da appendere al soffitto della sede di via Gentile. Loro, secondo l'accusa, avrebbero aggiunto il 5% sul nolo e il 3% sul trasporto. Senza avviare un'indagine di mercato. E a gennaio scorso, per entrambi, il pubblico ministero Savina Toscani chiese il rinvio a giudizio.

L'appalto "chiavi in mano" per la costruzione della nuova sede regionale aveva visto, nell'aprile 2016, l'approvazione di una perizia di variante in cui era indicato un costo di 637 euro per ciascuna delle 1.703 plafoniere, costo che la Procura ritenne più alto di quello inizialmente stabilito sino a chiedere la condanna di Sylos Labini e Mirizzi per truffa, ma l'assoluzione per falso, ritenendo evidentemente che non potesse essere affibbiato a loro due il contenuto della perizia di variante.

Ma la difesa (avvocati Tommaso Barile e Stefano Starita) ha valorizzato l'assoluta estraneità dei direttori dei lavori dalle attività di progettazione degli impianti, visto che i professionisti si erano occupati esclusivamente delle strutture e dell'architettura della sede: fu un altro ingegnere barese a occuparsi delle plafoniere.
  • Domingo Sylos Labini
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