
Attualità
Monsignor Satriano sul referendum: «Esercitiamo coscienza civica»
L'appello dell'arcivescovo di Bari-Bitonto
Bitonto - sabato 31 maggio 2025
15.07
L'invito è doppio: esercitare la propria coscienza civica, qualunque decisione si prenda, e non restare in ogni caso indifferenti.
Le parole non sono quelle di un politico o di un sindacalista. Questa volta arrivano dall'arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Giuseppe Satriano, che ha scritto una nota sulle prossime consultazioni referendarie dell'8 e 9 giugno.
«Ogni consultazione popolare - spiega Satriano - è un appuntamento importante per la nostra democrazia. Anche il prossimo referendum dell'8 e 9 giugno, è un'occasione che ci chiama a riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese. Siamo invitati a esercitare, con libertà e responsabilità, la nostra coscienza civica».
«Come pastore - spiega quindi l'arcivescovo di Bari-Bitonto -, sento il bisogno di invitarvi a non restare indifferenti - dice in una nota -. In un tempo segnato da sfiducia e distacco dalla politica, cresce il numero di chi sceglie forme di disinteresse al bene comune. Anche l'astenersi dall'andare a votare, se come scelta non nasce da un discernimento profondo, rischia di diventare una forma di rinuncia che va a rinforzare un'inqualificabile indifferenza alla cosa pubblica. Il referendum - è quella che però appare come una posizione netta a favore dell'affluenza alle urne -, pur abrogativo e non propositivo, è uno strumento prezioso di democrazia diretta, questa volta ci interpella su temi quali la cittadinanza per gli stranieri immigrati già integrati nella nostra società, la dignità del lavoro, la giustizia sociale, argomenti che ci toccano da vicino, in un territorio come il nostro che conosce la fatica di un lavoro sempre più precario (nella sola provincia di Bari, oltre il 90% dei contratti attivati sono precari, a tempo determinato o atipici) e un alto numero di infortuni sul lavoro (nei primi tre mesi dell'anno, oltre 2.500 persone hanno subito infortuni, 12 dei quali mortali)».
Le parole non sono quelle di un politico o di un sindacalista. Questa volta arrivano dall'arcivescovo di Bari-Bitonto, mons. Giuseppe Satriano, che ha scritto una nota sulle prossime consultazioni referendarie dell'8 e 9 giugno.
«Ogni consultazione popolare - spiega Satriano - è un appuntamento importante per la nostra democrazia. Anche il prossimo referendum dell'8 e 9 giugno, è un'occasione che ci chiama a riflettere sul presente e sul futuro del nostro Paese. Siamo invitati a esercitare, con libertà e responsabilità, la nostra coscienza civica».
«Come pastore - spiega quindi l'arcivescovo di Bari-Bitonto -, sento il bisogno di invitarvi a non restare indifferenti - dice in una nota -. In un tempo segnato da sfiducia e distacco dalla politica, cresce il numero di chi sceglie forme di disinteresse al bene comune. Anche l'astenersi dall'andare a votare, se come scelta non nasce da un discernimento profondo, rischia di diventare una forma di rinuncia che va a rinforzare un'inqualificabile indifferenza alla cosa pubblica. Il referendum - è quella che però appare come una posizione netta a favore dell'affluenza alle urne -, pur abrogativo e non propositivo, è uno strumento prezioso di democrazia diretta, questa volta ci interpella su temi quali la cittadinanza per gli stranieri immigrati già integrati nella nostra società, la dignità del lavoro, la giustizia sociale, argomenti che ci toccano da vicino, in un territorio come il nostro che conosce la fatica di un lavoro sempre più precario (nella sola provincia di Bari, oltre il 90% dei contratti attivati sono precari, a tempo determinato o atipici) e un alto numero di infortuni sul lavoro (nei primi tre mesi dell'anno, oltre 2.500 persone hanno subito infortuni, 12 dei quali mortali)».