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Politica

Ciclo dei rifiuti e carenze abitative, SI attacca Abbaticchio

In una nota Sinistra Italiana critica il DPP appena approvato

"Che l'amministrazione comunale uscente fosse poco attenta alle questioni relative alla gestione dei rifiuti urbani è un dato di fatto che trova conferma anche nella redazione del DPP, ma se a tanto si aggiunge lo scarso interesse per gli aspetti connessi con il Sociale è lampante che la giunta Abbaticchio poco ha a che fare con le tematiche di Sinistra". La campagna elettorale si infiamma e si alzano i toni degli attacchi. Sinistra Italiana non usa giri di parole per criticare l'operato della giunta Abbaticchio su due questioni fondamentali come la gestione dei rifiuti e il sociale. E lo fa commentando il DPP appena approvato in consiglio.
"All'interno del documento in questione non vi è alcun riferimento al vigente Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (PRGRU) approvato con deliberazione del Consiglio Regionale 8 ottobre 2013, n. 204.
L'organizzazione e la gestione del ciclo dei rifiuti urbani non può essere demandata solo ad una pianificazione di settore.
Non prendendo in considerazione, in una pianificazione urbana territoriale, gli aspetti gestionali del ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani si rischia di non affrontarne le fortissime implicazioni territoriali.
Infatti, in almeno tre aspetti si riscontra una diretta e specifica sovrapposizione di competenze disciplinari:
- le scelte allocative degli impianti necessari allo smaltimento e/o al recupero dei rifiuti;
l'organizzazione fisica delle politiche urbane preposte alla regolamentazione delle prassi di smaltimento e/o recupero;
i rapporti con la popolazione.
Non è possibile che la tematica gestione dei rifiuti urbani, in un documento che ha l'obiettivo di indirizzare le linee programmatiche di un PUG, possa trovare spazio solo con l'individuazione di un'isola ecologica.
Perché ad esempio non pianificare sin da ora sistemi innovativi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani come il trasporto pneumatico, ovvero in depressione mediante reti infrastrutturali interrate lì dove sono previsti nuovi insediamenti abitativi?
Perché non pianificare lo sviluppo della zona artigianale con la previsione di favorire l'insediamento di stabilimenti di filiera per il riutilizzo e recupero delle frazioni "secche" rivenienti dalla raccolta differenziata?
Alcun riferimento, inoltre, alle misure per il contenimento dell'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico previsto dalla Legge Regionale n. 15/2005 e dal Regolamento di attuazione n. 13/2006.
Infine, l'Amministrazione ben consapevole che esistono alte condizioni di disagio socio economico "nella parte di insediamento oltre la lama e nei comparti periferici sia ad ovest, sia ad est del centro urbano di Bitonto, soprattutto in corrispondenza degli ensemble di edilizia residenziale pubblica.
Le medesime condizioni di disagio sono diffuse nelle frazioni di Palombaio e Mariotto.
All'interno del centro storico le porzioni in particolare sofferenza, anche se più lievi rispetto a quelle delle aree periferiche sono quelle dei quadranti meridionali e occidentali" e si limita alla trattazione di tale argomento nelle ultime pagine in un solo rigo accennando all'edilizia residenziale sociale.
Nessun accenno all'obbligo normativo che l'Amministrazione comunale ha per la valutazione preliminare del fabbisogno di edilizia residenziale sociale (ERS). Non sono note quali forme di disagio abitativo sono presenti nel nostro territorio, ovvero se tale disagio abitativo possa essere identificato in uno dei seguenti:
disagio estremo;
disagio grave;
emergenza abitativa;
vulnerabilità abitativa;
rischio abitativo.
Conseguenzialmente, non sono individuate le azioni necessarie di intervento sul territorio.
Vagamente si accenna alla "perequazione urbanistica" senza avere cognizione delle reali esigenze abitative e soprattutto dei suoli da destinare a edilizia residenziale sociale.
Scarsa propensione alla salvaguardia della coesione sociale e alla riduzione dell'evidente disagio abitativo traspaiono anche nel documento DPP approvato dall'Amministrazione Abbaticchio.
In una intervista rilasciata ad una testata giornalistica locale l'11 luglio 2012 il Sindaco rispondendo a delle precise accuse sollevate da una organizzazione politica circa la questione dell'emergenza abitativa asseriva che in un mese avrebbe disegnato "un piano di intervento completo ed efficace" di cui non se ne è mai vista una traccia e di cui non ne parla neanche il DPP.
Vi è di più che in passaggio della relazione che accompagna il DPP è riportato che esistono 2356 alloggi vacanti e se si considera che in un'altra intervista rilasciata ad un'altra testata giornalistica, l'8 gennaio 2015 il Sindaco dichiarava che per superare l'emergenza abitativa occorreva creare un elenco comunale composto da soggetti proprietari di immobili che vogliono mettere a disposizione alloggi disabitati a chi una casa non ce l'ha con canoni di locazione non superiori a € 300,00, il cui primo anno estendibile a 18 mesi sarebbe stato pagato dal Comune, non si comprende come si possa fare propaganda su questioni di disagio socio economico tanto gravi.
Perché non sono stati dati ai redattori del documento DPP atti di indirizzo precisi per affrontare tali emergenze?"
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