"Città degli Ulivi", Natilla: «Simbolo di amministrazione fatta di annunci e zero risultati»
Il cantiere sarebbe ormai in dirittura d'arrivo, ma il consigliere comunale commenta: «Peggiorato il progetto originario»
venerdì 28 novembre 2025
Torna, ancora una volta, al centro del dibattito politico cittadino lo stadio "Città degli Ulivi", che continua ad essere al centro di ritardi, varianti progettuali e continui slittamenti. A riaccendere la discussione è il consigliere comunale Franco Natilla (I Riformisti - Fronte del Lavoro), che in un recente intervento social ha criticato duramente l'operato dell'amministrazione Ricci, accusata di «raccontare lo stadio come se tutto procedesse normalmente», nonostante — sostiene — «anni di promesse svanite, scadenze mancate e dichiarazioni smentite dai fatti».
Natilla ricorda come il progetto di riqualificazione, avviato nel 2023 grazie a un doppio finanziamento, avrebbe dovuto restituire alla città un impianto moderno e pienamente funzionale. «La realtà è stata ben diversa», denuncia. «Varianti continue, ritardi enormi, responsabilità rimpallate e un'opera che "sta per essere consegnata" da due anni senza mai arrivare davvero».
Sotto accusa anche la variante progettuale approvata nei mesi scorsi, che secondo il consigliere avrebbe «peggiorato il progetto originario», perché - in questo modo - sarebbero stati eliminati i sediolini previsti, soppressa la divisione della gradinata e ridotti gli interventi programmati sul muro di cinta. «Scelte che hanno abbassato qualità e funzionalità», sostiene Natilla, «trasformando un'opera importante in una versione ridotta e incompleta».
Le conseguenze, per la comunità sportiva bitontina, sono note: «Due stagioni e mezza in esilio, una retrocessione pesante, tifosi costretti a peregrinare e un'intera comunità sportiva penalizzata. Intanto la città aspetta, la squadra aspetta, i tifosi aspettano. Le parole scorrono, il cantiere no», afferma.
«Oggi ricompare il solito "quasi": quasi finito, quasi pronto, quasi consegnato. Ma la domanda è una sola: quando si potrà usare davvero lo stadio? Finché vivremo nel regno del "quasi", resterà chiaro a tutti che lo stadio di via Megra è diventato il simbolo di un'amministrazione fatta di annunci e zero risultati», conclude Natilla.
Natilla ricorda come il progetto di riqualificazione, avviato nel 2023 grazie a un doppio finanziamento, avrebbe dovuto restituire alla città un impianto moderno e pienamente funzionale. «La realtà è stata ben diversa», denuncia. «Varianti continue, ritardi enormi, responsabilità rimpallate e un'opera che "sta per essere consegnata" da due anni senza mai arrivare davvero».
Sotto accusa anche la variante progettuale approvata nei mesi scorsi, che secondo il consigliere avrebbe «peggiorato il progetto originario», perché - in questo modo - sarebbero stati eliminati i sediolini previsti, soppressa la divisione della gradinata e ridotti gli interventi programmati sul muro di cinta. «Scelte che hanno abbassato qualità e funzionalità», sostiene Natilla, «trasformando un'opera importante in una versione ridotta e incompleta».
Le conseguenze, per la comunità sportiva bitontina, sono note: «Due stagioni e mezza in esilio, una retrocessione pesante, tifosi costretti a peregrinare e un'intera comunità sportiva penalizzata. Intanto la città aspetta, la squadra aspetta, i tifosi aspettano. Le parole scorrono, il cantiere no», afferma.
«Oggi ricompare il solito "quasi": quasi finito, quasi pronto, quasi consegnato. Ma la domanda è una sola: quando si potrà usare davvero lo stadio? Finché vivremo nel regno del "quasi", resterà chiaro a tutti che lo stadio di via Megra è diventato il simbolo di un'amministrazione fatta di annunci e zero risultati», conclude Natilla.