Ucciso a pugni: eseguita l'autopsia sul corpo di Paolo Caprio

Occorreranno 90 giorni per stabilire se il trauma cranico e l'emorragia cerebrale che lo ha ucciso siano stati causati dai tre colpi

mercoledì 8 settembre 2021 14.51
Occorreranno 90 giorni per stabilire se il trauma cranico e la conseguente emorragia cerebrale che ha ucciso il 40enne incensurato Paolo Caprio, di Bitonto, siano stati causati dai tre pugni ricevuti in pieno volto dal 20enne Fabio Giampalmo o dalla successiva caduta.

L'autopsia è stata eseguita nella giornata di ieri nell'Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari dalla dottoressa Sara Sablone, nominata come consulente tecnico dal pubblico ministero Ignazio Abbadessa, che sta coordinando le indagini, ma serviranno gli accertamenti istologici ed altri esami per capire le cause esatte della morte. Intanto, è stato accertato che la causa della morte è da rilevare in un trauma cranico e la conseguente emorragia cerebrale.

La dinamica è già abbastanza chiara: nell'area di servizio Dill's, Giampalmo ha colpito la vittima sul viso durante un litigio, secondo gli inquirenti per futili motivi, e il 40enne è poi caduto sbattendo la testa sul marciapiede. Per il momento la Procura lo ha qualificato come volontario aggravato dai futili motivi e dall'utilizzo di tecniche di combattimento, considerato che Giampalmo, per l'accusa, essendo praticando arti marziali avrebbe sferrato quei pugni con l'intenzione di uccidere.

Stamane, intanto, Giampalmo, che è rinchiuso in carcere a Bari da domenica, comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari per l'udienza di convalida del fermo e per l'interrogatorio, a seguito del quale il giudice deciderà se applicare misura cautelare e per quale reato, se omicidio volontario o preterintenzionale.